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Lunedì 21 Aprile 2025
Diao meravigliao e Nico che fa cose Paz. Chi li ha due così?
Tutto facile per il Como con due come loro. Si completano a vicenda e regalano spettacolo
CALCIO
L’ottava meraviglia di un ragazzo classe 2005, che il Como è andato a scovare a Siviglia, casa Real Betis, e che non ha pagato nemmeno poco, considerato che i vent’anni doveva (allora) e deve ancora compiere. Si fa festa, sulle rive del lago, con Assane Diao, il fenomeno che ha preferito la maglia del Senegal a quella della Spagna per rivendicare le sue profondissime radici africani.
Da queste parti, anche dopo le prodezze di sabato, sono in tanti a sperare che possa mettere radici, e non è detto che sia facile. Al pari del suo compagno di ventura. Lui e Nico Paz, infatti, sono destinati a diventare gli uomini mercato. Per classe, numeri, gol e carta d’identità. In serie A nessuno ha una coppia così forte e giovane. Anche perché nessuno, tranne Cesc Fabregas, ha avuto il coraggio di scommettere tutto - al primo anno nel calcio tra i grandi - su due sbarbatelli, molto poco acerbi e tantissimo intraprendenti.
Diao è arrivato al gol numero 8 in metà stagione, il golden boy con le stimmate del Real Madrid, invece, è salito a quota sette assist (l’ultimo per la prima delle due reti a Lecce dell’amico), uno in più delle marcature personali. Coppia di fatto, che in campo si completa. L’abbiamo visto anche stavolta. Paz che viene fuori a prendere palla, abbassandosi verso il centrocampo, e Diao che parte da sinistra, tagliando al centro. Suggerimento perfetto e palla dentro la rete.
Al di là della buona riuscita dell’azione (e mai come nel calcio conta chi la butta dentro), non è che la chiusura del cerchio di quello che è il Fabregas pensiero, ovvero tempi perfetti, azioni in verticale e gente mobile, che svaria da una parte all’altra, che detta e riceve il passaggio, occupando gli spazi e passando da un gioco tra le linee. Mai banale (il gioco), molto poco leggibile dalle altrui difesa.
Diao meravigliao e Nico che fa cose da Paz sono ormai delle certezze, le pietre miliari di un Como che ha centrato il terzo successo consecutivo e veleggia alla volta di nuovi obiettivi e sempre più grandi soddisfazioni. In due parole, una goduria.
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