Esame Inter a San Siro. Come stai, Como

Gli azzurri arrivano alla sfida di domani sullo slancio della vittoria contro la Roma

C’è l’emozione, prima di tutto. L’emozione di tornare a San Siro, che è comunque un traguardo già di per sé. Quando si dice giocare in serie A si pensa subito al Meazza, a una platea così vasta, ai tre anelli, all’emozione che anche già solo all’ingresso su quel campo si può provare. Anche per chi sta sugli spalti naturalmente. E l’esodo dei tifosi comaschi sarà di grandissime proporzioni.

Questo Inter-Como già di per sé, già solo a dirlo e a scriverlo, diventa una partita storica, ancora prima di giocarla. E nessuno, del resto, vuole mancare a questo appuntamento.

Un atteggiamento nuovo

Mettiamoci poi anche il fatto che il Como va a Milano dopo aver ritrovato la vittoria in una domenica molto emozionante, addirittura esaltante per il modo in cui è arrivata. E questo cambia sicuramente l’atteggiamento con cui si andrà domani a Milano, per la squadra e per i tifosi.

Tutti sappiamo che è una partita difficilissima, ma dopo aver imparato bene in questi mesi che le insidie in serie A si nascondono dovunque, è quasi meglio buttarsi in un’impresa che al Como può dare solo soddisfazioni, di sicuro non delusioni. E di sicuro ogni tifoso biancoblù qualcosa scommetterebbe sul fatto che il risultato non sia poi così scontato.

Del resto, guardiamo la classifica. Davanti all’Inter ci sono l’Atalanta e il Napoli, sono queste le tre regine del campionato. E, sarà un caso ma magari anche no, proprio contro le altre due, peraltro affrontate in casa loro, il Como ha messo in scena due delle sue prove migliori. Anzi, forse le migliori in assoluto.

Da Bergamo addirittura si è tornati con i tre punti, da Napoli no, ma con l’enorme soddisfazione di aver messo in crisi la squadra di Conte perlomeno per metà partita e anche un po’ oltre. Se tanto ci dà tanto, anche senza farsi troppe illusioni, si può sperare perlomeno in una partita giocata e combattuta, non in una resa incondizionata.

E del resto, stando a quanto si percepisce, la stessa Inter non sembra avere la minima intenzione di sottovalutare il Como. È chiaro che da parte nerazzura questa viene vista come un’occasione importante per migliorare la classifica, un’opportunità da sfruttare al massimo.

Quindi le scelte di Inzaghi sono fatte anche in questa chiave, non è una gara che i nerazzurri possono permettersi di sbagliare. Ma per una squadra che arriva da una eclatante vittoria su un campo non semplice come quello della Lazio giocare in casa con il Como potrebbe essere considerata una formalità, invece non è così. Forse proprio anche perché la squadra di Fabregas di fastidi alle grandi comunque ne ha dati.

Certo, i precedenti non sono esattamente confortanti: dodici sconfitte su tredici partite in serie A a San Siro, alcune anche con risultati piuttosto pesanti. L’ultima, e unica, vittoria comasca risale al 1950. Mentre l’ultimo scontro prima di quello di domani, nel marzo 2003, terminò 4-0.

Ma tanti tifosi ricorderanno il celeberrimo pareggio per 2-2 in Coppa Italia nell’ottobre 1991: una partita da “antologia della comicità”, come scrissero i giornali di allora. Inter in vantaggio per 2-0 con una rocambolesca autorete di Maiuri, ma soprattutto con una storica papera di Fadoni, secondo portiere che quel giorno difendeva la porta del Como, che di fatto mandò da solo la rete nella sua porta.

Una squadra di C

Il Como poi riuscì a pareggiare con un gol di Pedone e ancora una papera, stavolta di Zenga, che favorì la rete di Mazzoleni. Una gara che rimase nella storia per questa incredibile serie di errori, e anche per il fatto che il Como in quel momento era in serie C.

Domani sarà certamente un’altra storia, anche perché per entrambe ci sono in palio punti importantissimi. Ma l’emozione a San Siro è comunque garantita.

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