Fabregas, la chiave è Da Cunha: «Ritrovato il gioco»

Intervista «Per me, Da Cunha è Mvp di Genova. Complimenti a lui, che ha giocato in un ruolo nuovo e per quel che ha fatto con e senza palla».

Soluzioni per tamponare l’emergenza infortunati? Da Cunha a centrocampo, per esempio. Un esperimento riuscitissimo a Genova, per mettere più qualità davanti alla difesa. Un tentativo, fatto evidentemente a ragion veduta, che ha convinto così tanto Fabregas tanto da essersi pentito di non averlo già proposto in precedenza: «È una soluzione che si potrà rivedere prossimamente, anzi avrei già dovuto farlo a Empoli. Questo mi dimostra, ancora di più, che devo ragionare con la mia testa, soprattutto quando mi dicono che in serie A dovrei essere più accorto. Quando faccio una scelta che non mi convince del tutto, sbaglio: dobbiamo quindi percorrere sempre la strada che abbiamo imboccato, con giocatori di personalità e di qualità». Per kil francese una promozione totale: «Per me, Da Cunha è Mvp di Genova. Complimenti a lui, che ha giocato in un ruolo nuovo e per quel che ha fatto con e senza palla».

La novità tattica, unita al temperamento ritrovato della squadra, sono gli elementi positivi che Fabregas porta a casa dalla trasferta di Genova: «Ho contato fino a cinquanta prima di venire a parlare qui: c’è un senso frustrazione generale, perché spesso vediamo lo stesso film. Ma c’è tanto di positivo da cui ripartire e parlo della personalità e della mentalità che abbiamo messo in campo, così ci sono tante da migliorare. Ogni momento difficile, di solito lo superiamo trovando una soluzione: anche l’anno scorso era successo, ovviando per esempio agli infortuni di Konè e Cutrone. Purtroppo facciamo tante cose bene e manca sempre un pezzettino».

Ancora tanti complimenti – anche da Gilardino – per il Como. Che faranno anche piacere, ma fino a un certo punto: «Contro l’Empoli abbiamo giocato male, così come nel primo tempo contro la Lazio. Abbiamo lavorato, facendo i conti con tanti infortuni e giocatori provati in posizioni nuove. Era difficile questa partita, arrivavamo da un pareggio in cinque partite e loro da una vittoria a Parma. Dopo una partita così, giocata con tanta personalità, penso che avremmo meritato di più. Pesa vedere squadre che con poco fanno gol e noi non riuscire a vincere con tutto quello che costruiamo: giocando così, crescendo come stiamo crescendo, prima o poi saremo premiati».

Ancora un gol preso e tanti errori su palle gol semplici. Queste le spiegazioni del tecnico catalano: «Il gol del Genoa è arrivato da una palla inattiva, forse i giocatori non le reputano così importanti. Questa è la serie A e dobbiamo cominciare a capire che fino all’ultimo secondo tutto può cambiare, specialmente quando si sbagliano tante palle gol. A tal proposito, alleniamo tre volte la settimana situazioni di attacchi in superiorità numerica, dal momento che in partita ci capita spesso. Purtroppo facciamo ancora fatica a sfruttare queste situazioni».

Luca Pinotti

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