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Giovedì 24 Ottobre 2024
Fabregas: «Ci sarà spazio per tutti»
l tecnico comasco alla vigilia di una serie ravvicinata. «Ho trovato un equilibrio, ma dico a tutta la rosa: ci sarà bisogno di ognuno di voi»
Qualcosa cambierà nel Como anti Torino. Un po’ per necessità, visto che da Cesc Fabregas è arrivata la notizia dell’assenza di Van der Brempt, qualcosa forse anche per scelta. Ma guai a pensare che il tecnico del Como voglia modificare il suo credo tattico. «Qualche idea ce l’ho, anche per gestire bene le forze in queste quattro partite così vicine. Non ci sono seconde linee, c’è solo qualcuno che in questo momento sta giocando meno. Ma tutti hanno la mia fiducia, e tutti devono essere pronti a prendere l’opportunità quando si presenterà. Molti di loro giocheranno in queste partite».
Quanto e soprattutto chi però Fabregas non lo approfondisce. Solo un accenno a quello che può sembrare il più probabile sostituto di Van der Brempt. «Goldaniga? Si potrebbe giocare lui, una soluzione che avevo adottato anche l’anno scorso, sia pure una sola volta, tra l’altro contro il Parma. Giocare così può togliere un po’ di spinta sulla fascia ma assicura un po’ più di solidità». L’alternativa naturalmente è Iovine. E a proposito di fasce, si parla anche di Moreno, e del suo gioco particolarmente offensivo, «sono le sue caratteristiche, non è solo quello che gli chiedo io, e per noi va bene così, fa molte cose importanti».
Tornando a possibili soluzioni diverse, Fabregas fa due nomi in particolare, quelli di Mazzitelli e di Da Cunha. Che sembrano poter avere, anche se questo lui non lo dice, qualche possibilità di essere schierati, magari uno dei due. Più che in mezzo al campo, alle spalle delle punte. «Mazzitelli può dare tanto sulla trequarti, è con noi da tempo, ha capito bene i nostri meccanismi e noi abbiamo capito meglio che giocatore sia. Da Cunha lo conosciamo bene, presto avrà anche lui la sua opportunità».
Stuzzicato sul dato difensivo, vista qualche analogia con il Torino – quella comasca e quella granata sono rispettivamente la terza e quarta difesa più battuta in queste prime otto giornate -, Fabregas risponde che «mi preoccupa il giusto. Ma io non credo nei cambiamenti, credo nel lavoro. Anche con il Parma abbiamo lavorato per evitare i contropiedi e uno lo abbiamo preso, non tutto si può evitare in un campionato dove anche un minimo dettaglio sbagliato può costare caro. Ma è giusto continuare sulla strada che si sta percorrendo cercando di migliorare, non cambiando idea».
Il Torino è «una squadra che mi piace, forte, con un allenatore che conosco e lavora bene, hanno un centrocampo che mi piace moltissimo». Una sfida, quella con Vanoli, che prosegue dall’anno scorso quando era alla guida del Venezia. «E’ un avversario difficile».
Inevitabile, visto anche l’avversario in arrivo, una domanda su Belotti. A cui sabato, anche solo per i minuti finali, è stato preferito Gabrielloni, e che non sembra avere molte possibilità di giocare contro il suo ex pubblico, anche se non si sa mai... «So del suo passato, certo, ma a me la cosa che interessa di più è che lui sia sereno e possa entrare in un momento in cui può far valere la sua leadership. Perchè Gabrielloni? E’ stata una scelta istintiva, non meditata. A volte ci sono sensazioni che vanno oltre i ragionamenti».
Fabregas torna poi a parlare degli aspetti più positivi della sua squadra, gli si domanda di Perrone e di Sergi Roberto. «Perrone è un giocatore che abbiamo seguito tanto, poco fisico ma una gran testa. Sergi, beh, diciamo che è quello in cui più mi rivedo. E mi chiedo come mai non abbia ancora fatto gol, ma lo farà presto».
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