Fabregas: «Io qui a lungo»

Il tecnico e il futuro: «Vorrei rendere la gente orgogliosa, voglio fare grandi cose»

«Su una cosa siamo sicuramente tutti d’accordo, quello che sinora ci è mancato di più in questa stagione, per il tipo di partite che abbiamo fatto, è stato il gol». E per risolvere questo problema, per non rischiare di vanificare ancora una volta le buone prestazioni della sua squadra, Cesc Fabregas non considera affatto un rischio il fatto di giocare senza prime punte di ruolo, come ha fatto con l’Atalanta. E come potrebbe rifare anche domani sera a Bologna.

«Anzi, la squadra è andata molto bene nella prima parte, bloccando l’Atalanta e riuscendo a creare opportunità. Non dimentichiamoci che Paz sta segnando come un attaccante. Certo, è un’opzione su cui abbiamo lavorato, una delle tante a disposizione, e bisogna utilizzarla con logica, con equilibrio. Tatticamente quella era la partita giusta. Lo rifaremo a Bologna? Vedremo, non escludo niente».

La sua ricerca sul mercato, del resto, ha messo altre esigenze davanti a quella di una punta centrale. «A me piace giocare con gli esterni. In serie A possono fare davvero la differenza. Noi abbiamo giocato la prima parte del campionato soltanto con Fadera, ora stanno arrivando, in tante situazioni ci sono mancati». Arrivato Diao, arrivato anche Ikone, per quanto sino a ieri sera nessuno ne poteva parlare ufficialmente. Fabregas non ha voluto fare nomi, «arriveranno comunicazioni da parte della società». Che oggi dovrebbe annunciare sia Ikonè, che Valle. Che in questo momento può essere ancora più importante.

Perché la difesa è sempre più in emergenza. Domani non ci saranno Van der Brempt e Moreno, ma non ci sarà neppure Kempf. Un infortunio tendineo, al gluteo. Tempi di rientro al momento imprevedibili per tutti. «Ci manca anche un centrale? Sì, arriverà». E il capitolo mercato non porta per ora ad altre risposte. Nemmeno sul numero dei possibili altri arrivi.

Interessa però anche capire se già domani sera Ikonè e Valle potrebbero essere della partita. E sì, «potrebbero», dice il tecnico. Si pensa in particolare a Valle, vista la situazione. Il ruolo di terzino sinistro potrebbe essere già suo. A destra non sembrano esserci alternative a Engelhardt, «che con l’Atalanta ha giocato in quel ruolo per la prima volta in tutta la sua carriera ma ha controllato bene la situazione, soprattutto nel primo tempo. Deve lavorarci ancora, ma è un ragazzo che ha dimostrato di sapersi adattare alle esigenze, e sta crescendo molto». E a crescere è anche la condizione di Perrone, «che stavolta vediamo se potrà restare in campo novanta minuti».

Ovviamente ha seguito in tv l’altra sera la partita del Bologna, «squadra forte, che pressa tantissimo, lascia poco tempo di gioco con la palla a terra, non dà continuità. Dovremo essere molto bravi noi nel gestire la palla, sarà una partita difficile». E poi Cesc parla di lui, delle voci che lo vogliono richiesto, l’ultima dal Barcellona. «Il Barcellona mi ha cercato? Sì, quando avevo nove anni... No, il Como ora è la mia vita e lo sarà ancora per molto tempo. Sono qui per costruire qualcosa, per lasciare il segno. E perché la gente mi dica Cesc, sei uno di noi. E possa continuare a dirlo anche quando in futuro me ne dovessi andare».

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