
( foto Cusa)
Le parole del tecnico spagnolo dopo il pareggio casalingo contro l’Empoli: «Siamo il Como, non il Bayern Monaco»
CALCIO
«Non sono contento di quanto visto, la mia squadra non mi è piaciuta. Forse è colpa mia, ma credo che l’unica cosa positiva di oggi sia il punto. Il resto no. L’Empoli poteva anche vincere, alcune cose a livello di atteggiamento non mi sono piaciute». Scuro in volto, Cesc Fabregas utilizza parole molto chiare. E va dritto al punto: «Dobbiamo tornare a essere più umili. Qualcuno forse pensa che siamo il Bayern Monaco, ma siamo il Como. Il mio messaggio è molto chiaro: dobbiamo tornare con i piedi per terra. Ci teniamo però il punto, perché con otto partite da giocare, muovere la classifica va sempre bene. Forse sono troppo buono e do troppa fiducia ai giocatori, magari non mi capiscono bene. La colpa è mia, cercherò di essere più chiaro».
Quarta rimonta subìta dal Como e tanti punti lasciati per strada partendo da una situazione di vantaggio. Fabregas cerca di spiegare cosa succede al Como in questi casi: «È vero, è un problema. Per noi è importante segnare per primi, ma dobbiamo gestire meglio il vantaggio. Se analizziamo il gol preso, arriva da una palla persa: c’è stata una transizione, il traversone e infine la rete».
Non solo, il Como ha anche rischiato di perdere: «L’Empoli poteva anche vincere, pur effettuando pochi passaggi, ma nel calcio ci può stare. Credo che a livello individuale, nell’atteggiamento, ci sia qualcosa da cambiare. Ci aspettavamo una partita così, dobbiamo abituarci a questo tipo di sfide contro squadre che devono salvarsi. Dobbiamo continuare ad alzare il livello».
Ancora una volta, il Como non ha chiuso la partita: «È mancata un po’ di cattiveria, ma è la storia della nostra stagione: produciamo tanto, ma i gol sono ancora pochi. Le grandi squadre vincono grazie alla loro qualità altissima: noi proviamo sempre a migliorare, per avere più chance. Il gol, per esempio, è stato bellissimo: è stata una giocata su cui è impossibile difendere. Dopo sei mesi di prove, finalmente ci è riuscita».
Fabregas venerdì aveva pronosticato un gol di Cutrone: «Ma l’unico che salvo oggi è Assane Diao, che è tornato giovedì pomeriggio: ha puntato sempre l’uomo come Michael Jordan, per provare a fare qualcosa di speciale. Bene anche Vojvoda, alla prima da titolare».
È rientrato Sergi Roberto, uscito all’intervallo. C’era una staffetta prevista con Perrone? «Un po’ sì, sapevo che Sergi, dopo cinque mesi senza giocare, avrebbe avuto qualche problema e infatti dopo 35 minuti era calato: sarà importante nel nostro finale di stagione. Empoli tabù? Hanno fatto la partita che volevano: D’Aversa è certamente più contento, per quello che hanno fatto loro, rispetto a me».
Douvikas cosa può dare? «Tanto, è il giocatore che volevamo, veloce, che attacca bene la profondità. In Italia può fare molto bene: vuole migliorare e imparare sempre. Darà tanto a questa squadra».
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