Fabregas e la Sampdoria: «La filosofia è cercare di vincere»

Intervista «Varane ha bisogno ancora di qualche settimana di lavoro per arrivare a stare bene, considerando che è stato fermo parecchio»

E’ stata una lunga vacanza. Esattamente tre mesi fa il Como festeggiava la promozione, e Cesc Fabregas ha messo presto, e tanto, al lavoro i suoi giocatori. «Ma il ritiro è finito, l’ho ricordato a tutti alla fine della settimana scorsa in Austria», sorride il tecnico.

E lui non è tipo da fare distinzioni tra Coppa Italia e campionato. «La Coppa può essere un obiettivo? In realtà lo è riuscire a vincere ogni partita. Dunque anche questa. E sono soddisfatto di queste settimane di preparazione, perché vedo che tutti stanno calandosi nella mentalità giusta». Soddisfatto anche per il livello di condizione raggiunta dal gruppo, «direi abbastanza equilibrato, stanno tutti bene, non c’è chi sta benissimo e chi è in forte ritardo».

Anche se, ovviamente, chi si è aggiunto per ultimo non ha ancora il passo giusto. Inevitabile chiedere di Raphael Varane, che tipo di impiego potrebbe avere, se l’avrà, nella partita di domani. «Tutti i giocatori sono a disposizione. Varane ha bisogno ancora di qualche settimana di lavoro per arrivare a stare bene, considerando che è stato fermo parecchio. Dopo la finale di FA cup non ha più giocato. Poi c’è Engelhardt, che ha fatto solo quattro allenamenti con noi e ovviamente ha bisogno di più tempo». Ma probabilmente saranno convocati tutti.

«Nella squadra che sceglierò ci saranno più giocatori vecchi che nuovi» spiega Fabregas, che ribadisce anche l’importanza di aver scelto per questa preparazione una serie di amichevoli di alto livello. «Ci sono servite tanto, hanno dato indicazioni importanti e soprattutto sono state utili per il livello agonistico che la squadra ha dovuto affrontare fin da subito». Negli ultimi impegni non si erano visti in campo Gabrielloni e Belotti, che però domani sera ci saranno. «Belotti aveva avuto un problema a una caviglia il giorno prima, Gabrielloni un po’ di affaticamento, si sta adattando a livello fisico ai ritmi più alti di lavoro».

Giocare con la Sampdoria significa trovarsi subito di fronte Alessandro Bellemo, un’emozione in più da entrambe le parti. «Lui è un ragazzo e un giocatore speciale, a me ha dato tutto quello che potevo chiedere, sia quando giocavo che da allenatore. Mi ha aiutato con la squadra, oltre che sul campo. Gli auguro davvero tutto il meglio, perché se lo merita, a parte domenica sera contro di noi...». E si ripropone ancora lo scontro in panchina, tra due ex giganti del centrocampo, lui e Andrea Pirlo. «Che giocatore, uno dei play più forti che siano mai esistiti. E mi piace anche il suo modo di allenare, la sua idea di gioco. Stavolta la Sampdoria ha davvero una squadra che può sicuramente puntare alla serie A».

Ma la squadra di A stavolta è il Como. Che per vincere potrebbe avere anche bisogno di andare ai rigori. «Sono sincero, a questo non ci siamo ancora dedicati. Ma so per esperienza che c’è poco da fare, deve tirare chi se la sente. Lascerò decidere ai ragazzi, nel caso. In quei momenti contano anche le sensazioni».

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