Fabregas: «Sì, volevo vincere»

Interviste «Come allenatore, stavolta sento di essere cresciuto. Questa è stata la partita più dura»

La svolta, nello spogliatoio, all’intervallo. Ma è davvero andata così? Cesc Fabregas, dopo la seconda vittoria consecutiva del Como, non è del tutto d’accordo. E mostra il petto con orgoglio: «Credo che la partita sia stata preparata molto bene, non dimentichiamoci mai chi avevamo di fronte, il Napoli. Una squadra guidata da un grande allenatore e con tanti campioni in rosa. Noi forse siamo entrati in campo non del tutto tranquilli. Poi abbiamo fatto qualche aggiustamento nella pressione e, nella ripresa, siamo andati molto meglio».

Con una riflessione importante: «Come allenatore, stavolta sento di essere cresciuto. Questa è stata la partita più dura. Conte ha fatto mille cambiamenti, mi ha dato tanti pensieri: è la vittoria del coraggio e della personalità».

È anche la vittoria più importante? «Questo dipenderà solo da noi. Lo sarà se continueremo su questa strada. Sicuramente siamo cresciuti, già a Firenze si sono viste tante cose positive. Ma non voglio mai scordare le ottime prestazioni precedenti contro Milan, Atalanta e Juventus, Cos’è cambiato? Ora vedo una squadra che sa gestire meglio il momento di difficoltà, con la giusta resilienza. Una resilienza che non solo ci permette di difenderci bene e di soffrire, ma anche di continuare ad attaccare».

Tutti parlano di Paz e Diao, a ragione, ma stanno impressionando anche i nuovi terzini arrivati a gennaio, Smolcic e Valle: «Vorrei sottolineare – prosegue Fabregas – la mentalità di Valle. Ha sbagliato un’uscita da dietro, ma poco dopo ha fatto una giocata che ci ha fatto fa uscire dalla pressione. L’ha fatta con qualità e personalità, ha trovato uno spunto positivo subito dopo uno sbaglio e per me questo è un grande segnale. Io chiedo tanto, so di essere pesante, ma questa è l’unica strada per continuare a crescere. Noi al campo portiamo tutto il nostro lavoro, sbagliamo e rifacciamo, in continuazione. Questo mette a dura prova i giocatori, ma si capisce da questo chi è al top e chi non ce la fa».

Ancora una grande prestazione di Caqueret, un giocatore a cui sembra non si possa più rinunciare: «Non so se sia stata la sua prestazione migliore, certamente si sta adattando bene al nostro gioco. È un ragazzo d’oro, dà i ritmi giusti, ha dribbling e passaggio».

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