
( foto Cusa)
L’allenatore del Como in vista della sfida di domani contro il Torino
CALCIO
Inutile chiedergli, e chiedersi, quali giocatori Cesc Fabregas sceglierà per la partita di domenica con il Torino. «Sono cambiate le regole, anche la squadra sarà informata solo poco prima della partita», dice. Ma non sono solo le regole di comunicazione a rendere più misteriosa la formazione, a questo punto lo è almeno altrettanto la quantità di scelte a disposizione del tecnico. Scelte simili, in alcuni casi, ma mai uguali.
E dunque quello che si è visto sabato scorso a Monza potrebbe non rivedersi domani, anche se tutto ha funzionato. Un esempio? «Ikonè è cresciuto, io so quanto può essere forte nel dare più continuità al gioco offensivo, nell’inserirsi tra le linee, sabato ha fatto molto bene. Ma non lo impiegherei in tutte le partite, va bene quando sappiamo di poter essere dominanti, di arrivare all’uno contro uno, va messo nel contesto giusto». E domani capiremo se secondo Fabregas sarà il caso di riproporlo. Ma c’è anche Strefezza che potrebbe tornare in campo. «Tutti insieme, con anche Diao e Paz? Si può farlo lasciando fuori uno degli altri tre. Però potremo giocare anche senza punte...».
Insomma uno di quei rebus che, si usa dire, vorrebbero trovarsi tutti a dover risolvere. Anche se «avere venticinque giocatori forti non è sempre la situazione ideale, bisogna sempre lasciare da parte qualcuno quando ci si sfida in allenamento». Problemi che non sono problemi, il momento del Como è molto felice. «Sono appena stato a Londra, ho visto un paio di persone con la maglia del Como. Bellissimo, che soddisfazione, ho fatto il video e l’ho inviato al presidente».
Ma lasciamo stare il contorno e le sue suggestioni, fatte anche di voci che continuano ad accostare Fabregas ad altre squadre, non solo italiane. «Un’altra domanda? A questa non rispondo, sono focalizzato solo su un obiettivo». Blindare la salvezza del Como, che non significherà poi dare il via a esperimenti per l’anno prossimo. «No, quali esperimenti? Noi dobbiamo continuare a lavorare sulla strada che già stiamo percorrendo, per proseguire nella crescita, c’è ancora tanto da fare».
Tornando al Torino, Cesc si aspetta sicuramente una partita diversa da quella dell’andata, da cui il Como uscì sconfitto dopo una prova positiva. «Vanoli mi piaceva già l’anno scorso con il suo Venezia. E’ un tecnico bravo, che legge bene il calcio, che ha tante idee. Loro hanno cambiato modulo, sono cresciuti in fisicità e qualità, non sarà una sfida facile».
Considerazioni sulla difesa, risicatissima nella scelta dei centrali e super abbondante negli esterni - «il più adatto a spostarsi al centro potrebbe essere Smolcic, anche se un po’ penalizzato dall’altezza» - e su Kempf, che ultimamente ha commesso un paio di errori, Fabregas svela che «ha avuto un momento di difficoltà dopo aver preso i due gol con l’Atalanta, ha giocato qualche partita in cui non stava bene. Ma l’importante è parlarsi chiaro, noi lo abbiamo fatto, anche sabato a Monza nell’intervallo e infatti ha fatto un grande secondo tempo. Contiamo molto su di lui».
Ultima curiosità, un giudizio su Douvikas, avrà ancora un’altra opportunità? «Io valuto la forza di un attaccante sulla quantità di occasioni che riesce a crearsi da solo, e in questo lui è bravo, è veloce, anche se deve ancora migliorare nella finalizzazione e con la palla tra le linee. Anche Patrick sta lavorando molto bene», insomma, domani potrebbe esserci spazio per tutti.
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