Fabregas: «Voglio vedere più cattiveria»

Calcio Il tecnico del Como: «Partita di basso livello, nessuno meritava di vincere»

«Noi in crisi? È una parola importante… quello che sta accadendo in Spagna è crisi». Sgombra qualche nube mister Cesc Fabregas, ma sa bene che la versione del Como vista a Empoli non è quella dei giorni migliori. E, in una partita non bella, è arrivata la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite: «Complimenti all’Empoli per la vittoria, ma è stata una partita nel complesso di basso livello, da parte di entrambe. Nessuna avrebbe davvero meritato di vincere».

Ancora una volta, per Fabregas è mancata un po’ di cattiveria, stessa critica mossa alla squadra dopo il ko interno contro la Lazio: «Non siamo stati abbastanza bravi a gestire i duelli, c’è stata poca aggressività probabilmente. Possiamo migliorare, il mio messaggio è che serve essere più competitivi».

Una partita dai tanti cambiamenti, un po’ obbligati e un po’ no, come Reina. E quelle due assenze, Perrone e Sergi Roberto, che sembrano davvero determinanti: «Anche contro la Lazio, senza loro due, la squadra fatto tanto per tornare in partita. Abbiamo giocato con Engelhardt non al meglio, e con un difensore centrale a centrocampo e Mazzitelli difficilmente recupererà per Genova. Purtroppo, io non potevo cambiarmi ed entrare. Audero? Mi aspetto tanto da lui: deve essere un leader che trascini i giovani e che faccia sentire sicura la difesa. Avevamo bisogno di maggiore personalità».

È un Como meno brillante rispetto a un mese fa: «Dopo ventuno anni senza serie A, non mi sorprende che la squadra faccia fatica. Altri parlano, magari si aspettano un Como più in alto in classifica, ma non conoscono la nostra storia. L’anno scorso non eravamo da serie A: c’era il Palermo, la Sampdoria, non noi. Abbiamo gestito bene la situazione, abbiamo disputato un grande finale e siamo stati promossi. Siamo qua, la strada è lunga e dobbiamo imparare ed entrare nelle dinamiche complesse della serie A. Cosa fare? Continuare a lavorare con grande mentalità e, soprattutto, rialzarci subito perché giovedì ci aspetta una partita a Genova importantissima».

Rimane il problema del gol, con il Como che ne subisce alme no uno a partita dalla prima giornata: «C’è un po’ di tutto in questo dato. Siamo squadra offensiva, che prova a portare tanti giocatori nella metà campo avversaria. Ripeto, serve più cattiveria, più fame, non credo sia un problema tecnico o tattico. Ma chiaramente serve migliorare».

Tante assenze a centrocampo, un cambio non previsto in porta. Fabregas spiega così le scelte: «Non avevamo grossa scelta, in panchina c’erano ragazzi della Primavera. Ma siamo una famiglia, un concetto che ci ha portato fin qua e tutti sono importanti. E tanti arrivano dalla B, anche da campionati esteri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA