Festa di “Media inglese” con Ludi e i tifosi: «Divertente, mi invitate sempre?»

La puntata finale del talk show web sul Como al Doppio Malto con il dg azzurro ospite d’onore. «Mercato? Prudente». «Da Cunha? Un fenomeno». «Cerri? Sfortunato, torna qui». «Stadio? Acceleriamo»

Era la festa di “Media Inglese”. Il talk show sul Como che va on line ogni martedì dopo le patite del Como,sul nostro sito all’interno dell’apposita sezione “Media Inglese”, e che ha chiuso la stagione con una festa finale, una puntata aperta al pubblico al “Doppio Malto” di Piazza San Fedele. Ospite d’onore, il direttore generale del Como Charlie Ludi, che si è prestato con grande simpatia al clima goliardico dell’appuntamento.

Tifosi

La platea del locale si è arricchita di tifosi che sono venuti ad assistere live alla puntata: “Media Inglese” gioca, nel titolo, (oltre che al sistema di calcolo di punti tra partite in casa e trasferta) alla birra come bevanda preferita dei tifosi nel pre e posta partita. Così chi è venuto, birra media in mano, ha partecipato al brindisi dedicato alla promozione in A del Como (tutti tranne il piccolo Pietro, per questioni anagrafiche, tifosissimo del Como e di Semper, del quale indossava la maglia: lui è sempre visibile in curva per quella maglia verde fluo che non molla mai), e ha assistito live alla puntata.

Assente l’altro conduttore Edoardo Ceriani, impegnato altrove, il mattatore è stato Charlie Ludi, incalzato da Michele Sada. Molto riservato, schivo, poco incline alle interviste. Ma quando ha capito quale era il clima della trasmissione, quando ha capito che “Media Inglese” racconta il Como in maniera ironica e leggera, si è immediatamente calato nel personaggio: «Divertente questa cosa, mi invitate sempre?». Ok ce lo segniamo: «Sì, ma poi non è detto che accetti...». Risate.

Le rubriche della trasmissione sono state dedicate a lui. Il “Separati alla nascita”, cioè la rubrica sui sosia, ha scovato la somiglianza tra lui e l’ex pilota della Ferrari Gerhard Berger. E lui, in contropiede: «Per la verità una ragazza una volta mi disse che assomigliavo all’attore Bradley Cooper, ma forse aveva bevuto...». Il “Ciuccariello” dedicato a quando si ruppe un tendine d’Achille: «Una partita organizzata da mio suocero. Perdevamo 5-0, ho fatto il 5-1 e poi mi sono un po’ montato la testa e al secondo scatto, bam...». Risate in sala.

I patti erano chiari: niente domande sul mercato, anche perché non avrebbe risposto. Ma qualcosa ha detto ugualmente: «John Kennedy e il figlio di Recoba (dall’Uruguay parlano di un interesse del Como per il figlio del Chino, ndr) ? Ho letto anche io...», forse bluffando. Ha parlato di Cerri: «È stato sfortunato: stava completando il minutaggio che lo avrebbe portato ad essere riscattato dall’Empoli, e invece si è fatto male. Tornerà qui, poi si vedrà». Interessante la sviolinata su Da Cunha: «Spesso lo vedo in seconda fila nei giudizi, ma è un giocatore dal valore assoluto. Fortissimo. E infatti una volta feci un sondaggio tra i compagni e al primo posto tutti misero lui».

Pillole

Dalla platea gli hanno chiesto di Nsame: «Non si adattava tanto al sistema di gioco di Fabregas, ma il valore non si discute. Il fatto è che chi giocava stava performando ed è difficile cambiare quando le cose sono così».

Gli hanno chiesto dello stadio: «Stiamo stringendo i tempi, la volontà è essere pronti al momento giusto». Ha difeso Baselli: «Dopo tutti gli infortuni che ha avuto, avrebbe potuto mollare. Invece ha sempre recuperato e se non ci fosse stato lui a Catanzaro forse non l’avremmo recuperata». Ha applaudito i tifosi: «Qui a Como c’è una tendenza a mettersi nei panni di chi gioca, allena o dirige, assolutamente speciale. Un bel posto per fare calcio, merito della vittoria è anche dei tifosi per la loro maturità». Mercato: «In linea con le esigenze, senza colpi di testa. Speriamo di chiudere qualche operazione entro i primi dieci giorni di luglio». Prosit.

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