Gli esperti: «Como ok. Cinque acquisti per il decimo posto»

Calcio Abbiamo sentito i giornalisti Jacobelli, Zazzaroni, Demicheli, Biasin: «Più che i soldi, colpisce la serietà della società. Ma non parlate di Atalanta»

Il Como convince. «Non si fermerà a una semplice salvezza, ci aspettiamo di più». La conferma, a livello di sensazione, è diffuso presso i giornalisti famosi che seguono la serie A e il calco mercato. E’ il caso di Xavier Jacobelli, ex direttore di Tuttosport, oggi editorialista di diverse testate e commentatore televisivo: «Seguo il Como con grande attenzione. Ho visto parecchie partite. La vicende Hartono mi colpisce e mi incuriosisce. Sono molto colpito dal potenziale della società che ha abbinato alla infinita disponibilità economica, una serietà e una lungimiranza eccezionali. Credo che non si fermerà alla salvezza, ma vorrà affermarsi a livello più alto. Rivoluzione per la A? Mah, io le squadre che hanno cambiato tutto, poi spesso le ho viste retrocedere. Credo che faranno operazioni funzionali, sono intelligenti. Cutrone sarà confermato, perché a Como è rinato. Fabregas è un valore aggiunto, è sempre stato molto intelligente anche da giocatore e credo che a Como abbia le chiavi in mano del progetto. Uno così ti alza il livello. A Como il 15 maggio del 1988, dopo Como-Milan, non trovai più la macchina, rimossa da un carro attrezzi, e mi accompagnò a riprenderla il collega Giorgio Gandola (ex direttore de La Provincia, ndr): quell’episodio mi fa ancora sorridere e mi fa ricordare Como con simpatia».

Ivan Zazzaroni è direttore del Corriere dello Sport-Stadio: «Abito a Monza, ho visto da vicino la squadra di Galliani affermarsi in A con acquisti mirati di giocatori con esperienza della massima serie. Credo che farà così anche il Como. Ci vogliono un bravo portiere, un centravanti che fa gol, e direi con cinque-sei acquisti, se ben azzeccati, potrebbe ambire al decimo posto. Perché no? La società è molto seria, ha scritto questa storia in una città già famosa di suo. Non mi sorprenderebbe se andasse al di là della salvezza. Il paragone con l’Atalanta? Quello magari no, perché la programmazione a Bergamo è stata lunga, ci vogliono anni».

Marco Demicheli è bordocampista di Sky e conduttore di trasmissioni calcistiche, comasco: «Non credo che il Como debba rivoluzionare la squadra. Perché corri il rischio che non si formi il gruppo. Invece questo è un gruppo solido e va tutelato. Penso a un rinforzo in tutti i ruoli, con gente che ha esperienza di serie A, ma puntando ancora su giocatori come Semper, Goldaniga, Cutrone, Strefezza, Verdi che la serie A la conoscono già, assieme a quei giocatori come Iovine, Gabrielloni e Bellemo che rappresentano il collante dello spogliatoio. A Suwarso è scappato di parlare di decimo posto, ma sono sicuro che in realtà la società si accontenterà di salvarsi, a piccoli passi per poi eventualmente accelerare dopo». Fabrizio Biasin, capo dei servizi sportivi di Libero, comasco anche lui, dice: «Volete sapere la mia? Il Como sarà una delle poche società che potrà investire del denaro nel mercato, a differenza di altre società, la maggioranza, che prima dovranno cedere. Per il resto sono sicuro, perché sono molto intelligenti, che non rivoluzioneranno tutto come il Como del 2002, che comprò giocatori esperti di A ma che non funzionarono, ma faranno un bel mix». Per Daniele Barone di Sky la società farà mosse intelligenti: «Hanno disponibilità ed è una bella cosa anche se spendono con oculatezza. Ma al momento del bisogno il paracadute c’è. Pensate solo al gennaio scorso...»

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