Grand’Hotel (Sinigaglia) cinque stelle

Calcio Abbiamo fatto un giro nei locali dell’impianto, completamente trasformati da un restyling

Benvenuti al Gran’Hotel Sinigaglia cinque stelle. Lusso. Quello che è successo all’interno dei locali del Sinigaglia ha dello stupefacente. e non riguarda solo l’area tecnica. Anzi, la parte più sorprendente è l’altra, quella degli uffici, dei corridoi e della ex sala dei trofei. Per questo, la lasceremo in fondo. Come si fa nelle scalette dei programmi tv.

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Un giro con il nostro fotografo all’interno del Sinigaglia ci permette di svelare quello che non si era mai visto. A cominciare dall’area sportiva. I nuovi spogliatoi sono stati ristrutturati e adesso hanno una immagine in linea con gli altri stadi: armadietti griffati, sedie anatomiche, nuove docce. Presto anche una vasca gigante. Lo scorso anno (notavano i maligni) se lo spogliatoio di casa aveva già una sua dignità, quello ospite sembrava uno stanzone da calcio di periferia. Adesso tutto sistemato. Anche gli ospiti hanno stanzoni moderni, hitech, con lo stemmino della squadra ospitata. Completamente rifatto il tunnel di accesso al campo. Qui sono stati cancellati, come vi avevamo raccontato, i disegni che raffiguravano i calciatori iconici della storia del Como, sostituiti da due pareti accattivanti, quella con scritto Semm Cumasch e l’altra con l’immagine gigante della squadra all’arrembaggio.

I più attenti l’avranno intravisto dalle inquadrature tv. Tutto in linea con i dettami dello stile moderno, dell’immagine accattivante che si vuol dare ai locali a favore di telecamera.

Ma a stupire è tutto il resto. Al piano superiore i locali sono stati completamente stravolti, roba da non credere. La vecchia sala dei Trofei non la riconosci più. Quello stanzone dove una volta c’erano le coppe (gran parte sparite nei mesi del primo fallimento e rivendute a un rigattiere in centro città): lì dove a un certo punto c’era stato il coffe break di Como Azzurra (club ideato da Brunati per i tifosi della tribuna); lì dove in un’altra era c’erano le deserte conferenze stampa post partita e dove (udite udite) tenne la sua unica conferenza stampa silenziosa Raffaele Ciuccariello, ecco quello stanzone lì, è irriconoscibile: trasformato in una elegante sala da pranzo da ristorante retro. Tende rosse, candelabri, lampadari in stile, tappezzeria e quadri, nel soffitto la riproduzione di affreschi e dipinti. Qui Mirwan Suwarso invita a pranzo gli ospiti di riguardo nel pre partita, come l’attrice Kate Beckinsale, presente a Como-Verona. Nell’altra ala dello stadio, nel corridoio che portava alla sala stampa e agli uffici della comunicazione del marketing, sembra di stare da un’altra parte: tappeto rosso, tappezzeria color oro, le fotografie delle squadre del Como incorniciate. Oddio, sembra che da un momento all’altro debbano spuntare le gemelline di Shining, però è tutto un altro mondo. Tutto il reparto comunicazione e marketing è stato trasferito in via Masia, qui sono rimasti solo gli uffici direttamente legati all’attività sportiva. Eccezion fatta per la sala montaggio di Mola Tv. I vetri della protuberanza di vetro della sede sono puliti come non lo sono mai stati, e sembra tutta un’altra palazzina.

Nel frattempo si allargano le ospitality: gli ospiti per pranzo vengono dirottati allo Yacht Club, al Cube e nella villa alle spalle della curva dove si gustano prelibatezze locali al prezzo. Mentre all’hospitality dentro lo stadio si aperitiveggia e si merendeggia a base di dolce e champagne. E pensare che se dovessero partire i lavori del nuovo stadio, tutto questo verrebbe distrutto.

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