
(Foto di ansa)
Calcio Prima di Como-Empoli si esibirà la cantante italo-brasiliana. Sarà il settimo concerto in un’annata ricca di sorprese
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In principio fu Guè Pequeno ad animare lo stadio Sinigaglia. Era lo scorso 29 settembre quando il Como annunciava l’iniziativa “The Sound of the lake” sui propri canali social, spiegando che la musica, da quel momento in poi, sarebbe stata la protagonista dei match casalinghi.
Promessa mantenuta, perché la performance del rapper milanese è stata solo la prima di una serie che sta avendo seguito partita dopo partita e nei giorni scorsi ha visto l’annuncio di Gaia, vincitrice del programma Amici nel 2019 e concorrente a Sanremo 2025 con “Chiamo io chiami tu”, per un concerto nel pre-match di Como-Empoli. Si tratta della settima audizione della stagione dopo quelle della Rappresentante di Lista, di Ele A, di Frah Quintale, di Mecna e di Jake La Furia. Qualche tifoso si chiede, quanto costa organizzare questi eventi alla società? Chiaramente i cachet dei diversi artisti variano in base alla loro popolarità. In generale, per mezz’ora di esibizione, la cifra media richiesta si aggira intorno ai 10mila euro, ma il progetto fa comunque parte della collaborazione stipulata dal Club con la rivista Rolling Stones Italia.
Lo abbiamo sottolineato in più occasioni, l’obiettivo della società è chiaro: quello di garantire a tutti i tifosi non solo uno spettacolo dentro il campo, ma un ambiente trasversale in cui tutti possono sentirsi coinvolti, dai bambini alle persone più anziane, seguendo un modello di business che ricalca l’entertainment all’americana. Una strategia che sicuramente sta portando i suoi frutti, basti pensare che fino a qualche anno erano davvero pochi quelli che si potevano definire “tifosi del Como” a tutto tondo. Perché molto spesso alla domanda “Quale squadra tifi?”, andava sempre accompagnato il nome di una big a quello dei lariani per essere credibile. Il Como è stato per moltissimi anni una squadra per cui simpatizzare e nulla più. Una passione legata alla vicinanza e al campanilismo territoriale.
Adesso invece non è più utopistico vedere in città tanti ragazzi che hanno iniziato a seguire il calcio proprio con questo Como, e dunque possono definirsi tifosi a tutti gli effetti, senza provare l’imbarazzo di risultare ridicoli.
Chissà se questo modello verrà arricchito ancora di più. Di certo, con il progetto del nuovo stadio si potrebbe pensare a delle esibizioni più lunghe e in una posizione più centrale, a vantaggio della spettacolarità. Ma senza viaggiare troppo con la mente, godiamoci questo prepartita che ad oggi, tra musica, star hollywoodiane e lo sfondo del lago, solo i tifosi comaschi possono vantare.
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