I tifosi del Como: «Fabregas non si tocca»

Unanime il parere dopo un ipotetico interessamento della Roma

«Siamo su scherzi a parte?». Questo il messaggio che arriva dalla tifoseria comasca, e dal mondo dello sport, in merito alla voce che vorrebbe Cesc Fabregas corteggiato dalla Roma. Nessuno ci crede e porta valide tesi a sostegno, non solo dettate dall’affetto e dall’ammirazione.

Posto che nel calcio tutto può cambiare da un momento all’altro, nessun sembra disposto a credere (prima ancora che accettare) che il tecnico spagnolo del Como possa salutare tutti a fine stagione.

Ne è fermamente convinto il noto giornalista comasco Fabrizio Biasin, che prevede addirittura una lunghissima permanenza a Como dello spagnolo: «Il fatto che venga accostato ad altre società è positivo, significa che a Como non si fa solo marketing, ma si sviluppa anche un’idea di calcio. Penso a Fabregas come a un allenatore a lungo termine del Como: è un posto, forse l’unico, in cui ha la possibilità di sviluppare la propria idea di calcio, correndo rischi calcolati».

Non sono solo sensazioni: «Tutto fa pensare a questo – continua Biasin -: dal mercato, allo sforzo che si sta facendo per blindare Paz. Credo che, se fosse vero il corteggiamento, lui ci penserebbe un miliardo di volte e alla fine sceglierebbe Como».

Quanto sta dando al calcio italiano? «Lui è già nella stretta cerchia europea di allenatori alla Inzaghi, Guardiola o Xavi che puntano a un calcio ambizioso, che porta anche a perdere punti, ma che rappresenta la strada giusta per arrivare a un livello alto. E, cosa più importante, la sua ambizione coincide con quella della proprietà».

L’ex portiere Simone Braglia non vede Fabregas lontano dal Como: «Fosse vero, sarebbe l’anticamera dell’addio degli Hartono. Detto questo, ci credo poco e scarterei a priori questa ipotesi, a meno che Fabregas non sia d’accordo con le scelte della società. E, francamente, non mi sembra questo il caso».

Ma fosse vero l’interesse della Roma? «Se lui accettasse, farebbe un errore. Lui stesso sa che deve acquisire credibilità come allenatore e non si costruisce in mezza stagione in serie A. Credo che gli servano, come minimo, due stagioni di livello».

Scettico anche Niki D’Angelo, delegato del Coni Como: «Se andasse davvero alla corte di Ranieri, farebbe una grande cosa per la Roma, non per noi. Sarebbe una scelta coraggiosa, ma lui è un tecnico su cui si può già scommettere. Ovviamente spero sia solo una “boutade”, è meglio che stia qui con noi…».

Del tutto contrari a un’eventuale partenza i tifosi. Andrea Cavallasca, del Como Club “Passione Lariana” di Torno, inaugurato a ottobre, con quasi 300 tesserati, ci crede poco: «Il Como va di moda, fosse vero sarebbe una notizia lusinghiera e un riconoscimento del suo lavoro a Como. Ma siamo altrettanto tutti sicuri che non lascerà Como: siamo fieri del nostro allenatore e ce lo teniamo stretto».

Sempre presenti nel settore distinti e in trasferta, anche i Pesi Massimi credono poco a questa voce: «Fabregas - spiega il presidente Alessandro Giummo - è al centro di un progetto unico, ossia portare una squadra di calcio dalla serie D ai massimi livelli, inoltre è anche un socio del club. A me pare illogica una sua partenza, per il suo stile e per la sua mentalità e verrebbe meno un progetto di cui lui è il titolare. E poi andrebbe a Roma, o in un altro club, per soldi? Nel calcio tutto è possibile, ma mi sembra una cosa irrealizzabile».

Chiuse Roberto Radaelli, storico tifoso della curva: «Ci credo poco, anzi per nulla. Il progetto della società ruota attorno a lui, è la figura cardine di questa favola. Magari se ne andrà, ma in un futuro lontano. Per ora, mister Fabregas non si tocca».

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