Ikonè goleador, due reti in 200’: ora chiede una maglia

Duecento minuti in campo, due gol. Jonathan Ikonè in questo momento è il giocatore del Como con il miglior rapporto tra tempo giocato e reti. Freddi numeri che però non restano fini a se’ stessi, anche perchè in un caso, contro il Venezia, la sua rete è risultata decisiva. E a Monza il suo gol ha riportato quasi subito la squadra al pareggio, annullando in pochi minuti il vantaggio biancorosso.

Numeri e circostanze che contano, quindi. Ma quello che può contare di più è che Ikonè non è un giocatore qualunque, soprattutto non lo è per Cesc Fabregas. Che da lui si aspetta moltissimo, lo sottolinea sempre. Lo ha fatto anche a Monza nel dopopartita, ricordando quanto lo avesse colpito giocandogli contro, da avversario sul campo, lui con la maglia del Monaco e Ikonè con quella del Lilla.

«Può essere devastante», dice di lui Cesc. E a Monza un importante assaggio delle sue qualità e della sua classe lo si è visto. In occasione del gol ma non solo, ha sfiorato il pareggio, ha saputo anche rendersi utile in altre fasi del gioco. E ha dimostrato di poter giocare molto bene con Diao, contribuendo a rendere la sua partita migliore di quelle precedenti.

Fabregas da lui vuole questo, la capacità di inserirsi nel meccanismo con generosità e con regole, senza limitare però la sua genialità. Tant’è che lo stesso tecnico ha ventilato la possibilità di usare anche un’altra delle sue corde, quella di fantasista. E a Monza un po’ ha fatto anche questo.

La scelta di impiegarlo dall’inizio per la prima volta è stata forse anche legata al tipo di partita, ma sicuramente Fabregas ha avuto da Ikonè anche segnali particolarmente positivi. Non ha avuto fretta di impiegarlo nelle scorse settimane, ha preferito metterlo al lavoro, dargli e darsi il tempo di indirizzarlo nel modo giusto. E lui non ha tradito le aspettative, facendo anche capire bene di avere ancora grandi margini di impatto sulla partita e all’interno del meccanismo di Fabregas.