Ikoné si racconta sul web: «Io e il mister stesso calcio»

Il giocatore francese ha parlato sui canali social del club

CALCIO

Jonathan Ikoné si è raccontato sul sito del Como. «Mio padre mi trovò una squadra e disse: “Vai lì e gioca, divertiti”. Mi piacevano Ronaldinho, Robinho e anche Di María,” racconta, con un’affezione particolare per il Barcellona, influenzata soprattutto dal gioco incantevole di Ronaldinho. Il richiamo del calcio italiano è arrivato nel gennaio 2022 con il passaggio alla Fiorentina. Nonostante alcuni momenti positivi vissuti a Firenze, il desiderio di avere un impatto più costante lo ha portato, nel gennaio 2025, ad aprire un nuovo capitolo: il Como 1907. Arrivato in prestito con diritto di riscatto, il trasferimento ha suscitato attenzione anche per il ruolo centrale dell’allenatore del club.

«Ho parlato con Fàbregas e mi ha dato molta fiducia. Credo che condividiamo la stessa visione. Sono felice di essere qui. C’è un bel gruppo e abbiamo un allenatore forte. Gli piace far giocare la squadra, e questo stile mi piace, quindi sono contento».

Fuori dal campo, Ikoné è una persona tranquilla, quasi riservata. La sua routine pre-partita è immutabile. «Ascolto sempre musica e gioco a Royal Match. In questo periodo ascolto Bouss, un rapper francese. La canzone che ascolto prima delle partite è Où je vais. Mi piace giocare alla PlayStation — NBA online con gli amici. Mi piacciono anche i massaggi in spa. Sto per lo più a casa».

La sua passione per il basket è profonda. «La NBA è il mio sport preferito. Prima tifavo per Dallas. Il mio giocatore era Luka Dončić, ma è andato via. Ora non so se seguire lui o restare fedele alla squadra. Devo decidere». E se non fosse diventato calciatore? «NBA — basket. Avrei fatto il playmaker o la guardia». Non ha ancora avuto modo di esplorare davvero Como. «Sono venuto una volta al lago — solo per un breve tour. Ho fatto un giro in barca e poi sono tornato a Firenze. Non ho visto molto. Voglio passeggiare e conoscere davvero la città». Sulla famiglia : «Mio padre. È venuto a mancare da poco. È stato lui a farmi entrare nel mondo del calcio». Il consiglio che porta sempre con sé? «Non mollare mai, lavora sodo. Ogni sforzo viene ripagato. Continua a spingere e datti i mezzi per riuscire». Un messaggio ricevuto da tante persone: i genitori, i fratelli, persino il padre di Kylian Mbappé. «Sono una persona che ascolta. Prendo tutto — anche le cose negative — e cerco di capire cosa sia meglio».

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