Ikonè: «Siamo giovani, dobbiamo crescere»

L’esterno, al primo gol con il Como: «Ovviamente preferivo vincere»

Poteva essere il “man of the match” della partita con quel gol a freddo che ha indirizzato la partita. Entrato da pochi minuti, a inizio ripresa, Jonathan Ikoné con una grande azione ha fatto tutto da solo. Ha strappato palla a Candé, ha tentato di servire palla a Da Cunha, gli è ritornata da un intervento errato di Nicolussi Caviglia, è entrato in area e ha battuto Radu con un preciso diagonale rasoterra.

Prima rete per l’ex attaccante della Fiorentina, arrivato a gennaio e, finora, in campo per diversi spezzoni di partita. Aveva sfiorato il gol a Bologna, stavolta è arrivato. Cesc Fabregas l’ha caricato a dovere nel corso dell’intervallo: «Il mister mi ha detto che voleva vedere personalità e tanti duelli uno contro uno. In pratica, mi ha chiesto di fare la differenza», ha detto il francese a caldo, dopo la partita.

Impatto

Il suo impatto a Como non è stato immediato, ma contro il Venezia ha dimostrato di potersi ritagliare spazi importanti, dopo un inizio di stagione alla Fiorentina in cui non è stato tenuto troppo in considerazione da mister Raffaele Palladino. Senza polemica, Ikoné vede differenze tra le due squadre: «Si giocava bene anche alla Fiorentina, al Como anche di più. Sono felice di essere qua, in una squadra forte: possiamo fare ancora meglio».

Arrivato a gennaio, Ikoné è riuscito a sbloccarsi: «Sono contento per il mio gol, ma io preferirei vincere. Dobbiamo fare ancora di più nelle prossime partite. Come mi trovo qua? Stiamo bene, dobbiamo crescere ma ci siamo tanti nuovi, come io e Diao, dobbiamo imparare a conoscerci».

Ora si aspetta ancora più minuti in campo? «Devo aspettare il mio momento per giocare, non voglio giocare per forza subito. Io sono comunque contento della prestazione odierna, anche se avrei potuto fare ancora meglio, segnando il gol del 2-0. Purtroppo né io né i compagni ci siamo riusciti, con un altro gol la partita sarebbe finita con una nostra vittoria, senza dubbio. Ma siamo giovani e dobbiamo crescere da questo punto di vista».

Man of the match

Il man of the match, alla fine, è stato il portiere rumeno del Venezia, Ionut Radu. Due parate ravvicinate nella ripresa hanno di fatto regalato il pareggio ai lagunari. Ai microfoni di Dazn, il portiere Mvp ha commentato la sfida al Sinigaglia e trofeo ricevuto: «Questo premio vale per tutta la squadra perché alla fine, come dicevamo nello spogliatoio, dovevamo lottare fino all’ultimo secondo e proprio all’ultimo abbiamo fatto il gol del pareggio». Quanto serve un punto a Como? «Abbiamo portato a casa un punto importante per nostra corsa salvezza, dobbiamo continuare così perché stiamo facendo un buon lavoro e quindi meritiamo di restare in serie A».

Altro protagonista dalla panchina, è stato l’attaccante del Venezia, Christian Gytkjaer. Ha avuto al 95’ la freddezza necessaria per battere il rigore del pareggio: «Ho solo pensato a fare gol. Era un momento importante per continuare sulla strada che abbiamo costruito nelle ultime tre-quattro partite. Un punto non è tanto, ma serve per l’autostima della squadra. Abbiamo siamo più solidi difesa, ora tocca all’attacco».

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