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Giovedì 21 Novembre 2024
Il Como adesso deve vincere: missione salvezza
La squadra Sono passati quasi due mesi dall’ultimo successo, in casa con il Verona, era ancora settembre
Vincere, a tutti i costi. Questo è l’assoluto obiettivo del Como, che tra tutte le venti squadre di serie A è quella che da più tempo non riesce a conquistare i tre punti.
Sono passati quasi due mesi dall’ultimo successo, in casa con il Verona, era ancora settembre. E si esultava per le due vittorie consecutive, perché pochi giorni prima il Como aveva sorprendentemente battuto l’Atalanta a Bergamo.
Quello che è accaduto da lì in poi ha regalato tante note positive, ma pochi punti, soltanto due, i due pareggi con il Parma e a Genova. C’è stata la buona prova a Napoli, che forse poi tanto bene non ha fatto perché una sconfitta subendo tre gol alla fine va valutata come tale senza eccessi di euforia, ma che comunque ha dato ottimi segnali sulle qualità potenziali della squadra. Poi però, dopo la sosta di ottobre, è sempre accaduto qualcosa che ha lasciato incompiuta ogni possibile impresa.
Perché se è vero che forse l’unica partita veramente negativa di questo ciclo è stata quella di Empoli, è anche vero che negli altri casi quello che il Como non è riuscito a conquistare, e soprattutto quello che gli avversari sono riusciti a prendersi, non è stato frutto di circostanze misteriose ma di piccoli o grandi errori, nei gol subìti e in quelli non segnati.
Parlare di sfortuna lascia il tempo che trova in partite che durano novanta minuti e più, specie se si è trattato di partite in cui a lungo si è dominato, come a Torino e a Genova.
Sfortuna, piuttosto, può essere stato qualche infortunio importante, e il Como ha patito anche questo perdendo per qualche partita due elementi del valore di Sergi Roberto e Perrone, ma anche lo stesso Van der Brempt. Ora qualcuno di loro rientrerà, ma nel frattempo già prima della sosta si è capito che le soluzioni ci sono, e possono essere altrettanto efficaci.
Che questa squadra possa valere molto di più di quello che è stato nelle ultime sei partite - in cui è risultata l’ultima assoluta in classifica - è evidente a tutti, dunque è più che lecito essere ottimisti. Ma è anche la considerazione che più di tutte fa arrabbiare, perché di veramente inevitabile in questo lasso di tempo c’è stato poco, forse solo le sconfitte con Napoli e Lazio, per diversità di valori in campo. Tutto il resto poteva andare diversamente con un po’ di attenzione in più.
Insomma, la missione adesso è solo una, vincere. Soprattutto perché nell’arco del prossimo mese ci saranno tra l’altro tre scontri diretti di bassa classifica, contro Monza, Venezia e Lecce. Fare bene contro le grandi è utile, quei tre punti con l’Atalanta alla luce della classifica attuale sono oro puro. Dunque sotto con la Fiorentina, che di scontato non c’è niente. Ma poi battere le concorrenti dirette non sarà solo utile, sarà proprio indispensabile.
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