Il Como Anni ’80 ospite di Volpi a San Siro

Curiosità C’erano Nicoletti, Cavagnetto, Faschi, Gozzoli, Todesco, Vierchowod più il preparatore Sguazzero

Che bel Como. Lo diciamo noi, lo dicono i commentatori. Nonostante la sconfitta. Ma è stato un primo tempo sontuoso. E la ripresa coraggiosa nel cercare di recuperare il gol di Augusto. Gli azzurri piano piano stanno recuperando la veste bella, quella di Bergamo, quella di Napoli. E non è un caso che lo stiano facendo con il ritorno di Sergi Roberto a dirigere il traffico in mezzo. Un Como bravo, attento e capace di distendersi nella manovra. Senza paura di frone ai 70mila sugli spalti. Fabregas qui non aveva mai affrontato l’Inter. Ma San Siro se lo ricordava bene, da quando aveva invece affrontato il Milan. Uno degli stadi che gli piacciono di più. Ieri si dimenava come un ossesso, come il suo solito, applaudendo, saltando come una molla. Incitando i suoi. E arrabbiandosi quando Strefezza e Fadera sbagliavano l’ultimo passaggio. Un suo pallino, un aspetto su cui l’allenatore sta lavorando tantissimo a Mozzate, perché un particolare che fa la differenza. E sul quale devono lavorare i giocatori di maggiore fantasia. Bellissima la divisa dei lariani: maglia bianca e pantaloncini azzurri, come si usava anni fa e come la Adidas ha deciso essere l’abbinamento più bello dal punto di vista cromatico. Un Como nuovo, con il modulo a sorpresa di Fabregas, un 3-4-2-1 che in fase di non possesso diventava un 5-4-1, con Van Der Brempt e Fadera che affiancavano i tre centrali finendo loro per essere il primo argine nei confronti dei temutissimi esterni dell’Inter, Dumfries e Dimarco. Così il tecnico spagnolo ha ovviato all’assenza di Moreno e Sala, non ripresentando Barba esterno basso, ma creando una diga.

In tribuna, ospiti di Piero Volpi, storico medico dell’Inter, ma libero della squadra che andò in A nel 1979-80, un gruppo di suoi ex compagni: Nicoletti, Cavagnetto, Faschi, Gozzoli, Todesco, Vierchowod più il preparatore Sguazzero. Avrebbero dovuto esserci anche Fontolan, Centi, Vierchowod, Pozzato e Galia che però sono stati bloccati da imprevisti e altri impegni. Un bell’amarcord, con Nicoletti che ha tenuto come sempre su di morale tutti con le sue battute. Saranno stati felici che questo Como ha voglia di lasciare il segno tanto quanto il loro di oltre quarantanni fa.

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