Il Como delle meraviglie fa i conti con i gol subiti

Analisi Il Como in casa ha segnato in due partite gli stessi gol che ha segnato in cinque gare fuori: cinque al Sinigaglia e cinque in trasferta

C’è un particolare significativo nel cammino del Como sino a qui. Ovvero, il fatto che ben cinque delle sette partite giocate sinora siano state disputate in trasferta, contro le due sole in casa. Quello che avrebbe potuto essere un grosso ostacolo in fondo non lo è stato, la crescita della squadra è proseguita comunque, anche se forse la situazione avrebbe potuto essere persino migliore: le tre sconfitte del resto sono arrivate fuori casa. E questo è un presupposto di cui in ogni tipo di analisi va tenuto conto.

Il Como in casa ha segnato in due partite gli stessi gol che ha segnato in cinque gare fuori: cinque al Sinigaglia e cinque in trasferta, pur dovendo ovviamente tenere conto del fatto che fuori casa ha affrontato tre delle squadre che stanno in altissima classifica, Juventus, Udinese e Napoli, nonché l’Atalanta.

Dove invece differenza non c’è, però, è nei gol subìti. Cioè nel dato meno positivo di questo bell’avvio di stagione. Dieci gol presi fuori, quattro in casa. Una media precisa di due reti a partita. Peggio ha fatto solo il Genoa. E soprattutto, non c’è stata una sola gara in cui il Como non abbia preso gol. Cinque ne ha subìti Reina in tre gare, nove Audero nelle restanti quattro.

Niente da dire sulle tre segnate dalla Juve alla prima giornata: in quella gara il Como ha fatto veramente fatica, era ancora una squadra in costruzione, molto più simile a quella dell’anno scorso. In difesa Moreno giocava adattato a destra, per l’assenza di Iovine, Goldaniga e Barba coppia centrale e Sala a sinistra. Un po’ di dolo in più nel gol subìto a Cagliari, peraltro l’unico segnato dai rossoblù in casa in quattro partite, su un’esitazione della difesa del Como. Quello, forse, era evitabile. Coppia centrale Dossena-Barba. A Udine bello il gol di Brenner, che finisce sul palo prima di entrare in rete, ma forse anche lì qualcosa in più si poteva fare. Fu la partita di esordio della coppia Dossena-Kempf, con il tedesco appena arrivato.

Altro Como dopo la sosta di settembre, ma quei due gol del Bologna nel finale gridano vendetta, specie perché si è buttata via la vittoria. Primo segnale di un calo nei finali di partita che poi si ripeterà in altre occasioni. A Bergamo era difficile evitare il primo gol, vista la grande partenza dell’Atalanta. Poi è successo quel che è successo, con un Como meraviglioso, che però non ha impedito all’Atalanta di segnare il 3-2 nel finale. Su rigore, e qui si apre un altro capitolo che si spera di poter chiudere subito: perché per tre gare consecutive il Como subìsce gol su rigore. Fortunatamente ininfluente quello in casa con il Verona, dove stavolta i cambi di Fabregas sono stati utili per segnare il terzo gol.

Perché il Como è comunque calato, ha preso una rete nel finale, evitabile con un po’ più di attenzione, rischiando un’altra volta la beffa. E poi Napoli, una sconfitta che forse sarebbe arrivata comunque: un gol arrivato a freddo, su cui forse qualche minuto dopo la difesa sarebbe stata più pronta. Ma c’è qualche errore nell’azione del rigore napoletano, e poi sull’azione del terzo gol il Como non ne aveva più.

E’ la serie A, non si può certamente pretendere che gli altri stiano a guardare. Si sa che in questa categoria ogni minima distrazione può costare carissima. Ma questo è l’unico aspetto su cui bisogna assolutamente migliorare, è l’unico numero che va cambiato al più presto.

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