Il Como e i muscoli di seta

Tanti infortunati sempre con lo stesso problema: adesso è fuori anche Alberto Moreno. Fabregas ha dato la colpa ai campi, ma la realtà è diversa: come per altre squadre, fisico troppo sollecitato

Gli infortuni del Como, quest’anno, sono certamente un elemento sul tavolo per giudicare la stagione. Tanti. Troppi? Beh, questo risponderemo qualche riga più sotto. Tanti di sicuro. Dall’inizio dell’anno sono stati dodici i giocatori che hanno avuto guai fisici: Van der Brempt, Sergi Roberto, Baselli, Alberto Moreno, Ali Jasim, Mazzitelli, Perrone, Gabrielloni, Kempf, Cerri, Barba e Strefezza hanno dovuto saltare una o più partite (non parliamo di Kone, che è un’altra storia). Ma sicuramente quello che balza agli occhi è che molti di questi infortunati, hanno avuto guai muscolari. Più o meno lo stesso problema, anche se arrivato in tempi e modi differenti.

Guai

Problemi muscolari hanno privato il Como per quasi due mesi di Sergi Roberto;poi, per periodi più brevi, di Mazzitelli, di Van Der Brempt, di Alberto Moreno, di Strefezza, di Kempf, di Baselli e di Gabrielloni. In modi diversi. Il più longodegente (per i muscoli) è Roberto, che si è fatto male a Torino con il Toro, e siamo ancora qui che lo aspettiamo. Un guaio nella parte muscolare posteriore del ginocchio. Ora preoccupa Moreno, uscito con il Monza, mentre il più cronico è Van Der Brempt che spesso è stato tenuto fuori per precauzione per paura di ricadute. Rientrato con il Monza, non pare ancora al 100%. Più brevi le convalescenze di Gabrielloni, Kempf e soprattutto Strefezza, rimasto fuori solo una partita. Mentre Mazzitelli e Baselli sono stati fuori più a lungo, privando il centrocampo di alternative, considerando che Perrone (qui i muscoli non c’entrano nulla) e Sergi erano fuori.

Quali sono i motivi di questa ecatombe? Cesc Fabregas in una conferenza stampa pre-partita aveva dato la sua versione: parte della colpa, secondo lui, stava nei campi di Mozzate. Che non drenano bene, che sono rigidi. Non era stato un attacco alla società, piuttosto un suggerimento su cosa andava da correggere. L’allenatore, che punta sempre al massimo, avrà sicuramente ragione sul fatto che i campi sono migliorabili (un suo pallino). Ma l’impressione è che si sia attirata l’attenzione sui campi di Mozzate anche per evitare che qualcuno puntasse il dito sullo staff. Perché la domanda era fin troppo facile: non è che è stato sbagliato qualcosa a livello di preparazione?

Esempi

La risposta, a sorpresa, è più no che sì (siamo al quesito di partenza: troppi infortuni?). La spiegazione sta nel nuovo metodo di preparazione atletica che richiede il calcio moderno e la serie A. Il ritiro estivo, in senso antico, è sparito. Niente più pieno di carburante in estate, ma una serie di mini ritiri settimanali, di iniezioni di energia, di intensità medio alta sempre. Così, per questi giocatori, ormai macchine di Formula 1, è un attimo andare oltre. Guardate cosa succede in serie A (Juve in testa) con decine di giocatori fuori uso.

Dunque può darsi che si sia un po’ esagerato o che lo staff stia ancora lavorando sull’esatta quantità di lavoro necessario per essere performanti, ma alla base c’è un calcio che richiede sempre più energie ai giocatori, e dove il lavoro della preparazione è sempre più specifico, computerizzato, vivisezionato, dove andare fuori quadro è facile.L’ondata di guai sta rientrando. Speriamo che il Como abbia già pagato dazio.

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