
Como calcio / Olgiate e Bassa Comasca
Sabato 26 Aprile 2025
Il patto di Fabregas: l’obiettivo Europa per restare
Vi spieghiamo il senso dei messaggi che l’allenatore sta mandando al club. L’anno prossimo vuole accelerare, un decimo posto non gli basterà. Il club disposto a seguirlo
CALCIO
Como e Fabregas: un tavolo per spiccare il volo. Ecco caduto il velo sui dubbi riguardanti gli obiettivi da fissare. La frase che ha ripetuto l’allenatore un paio di volte: «Dobbiamo sederci a un tavolo e fissare gli obiettivi, prima di parlare di futuro», poteva addirittura essere un richiamo alla realtà. Del tipo: «Non è che adesso mi chiedete la luna?». Invece nulla di tutto questo. Fabregas vuole spingere sull’acceleratore. Vuole osare. E per questo, i piccoli dubbi legati alla sua permanenza a Como (minimi, al momento) riguardano proprio questo. Si sente integrato nel progetto, lo stimola e lo appassiona, lo antepone ad altre sirene, a patto però che, dopo una prima stagione in cui la semplice salvezza sta diventando qualcosa di più, l’anno prossimo il Como gli metta a disposizione una rosa capace di puntare in alto. Fosse per lui, addirittura allo scudetto, ma per pudore diciamo l’Europa. Possibile?
I dubbi di Fabregas sono legati alla serie di offerte arrivate da gradi club in Italia e all’estero, con contratti lunghi (quattro anni di accordo) e la possibilità di giocare subito in Europa. Quella del Lipsia, forse l’offerta più interessante. Ora, il problema dell’allenatore, non è tanto la concorrenza di queste offerte, ma il timore che il Como abbia trovato una dimensione sufficiente per la storia della piazza, e la paura che un’altra stagione simile (molto positiva dunque, ma non più così sorprendente visto che sarebbe una ripetizione della precedente) lo farebbe scivolare indietro nei taccuini dei grandi dirigenti. Dunque: a una promozione in serie A da debuttante, e a una prima stagione in A che da lotta per al salvezza si sta trasformando in “sorpresa” del calcio italiano al posto dell’Udinese, adesso “deve” seguire una crescita ulteriore, cioè il tentativo di andare in Europa. E dunque un mercato orientato ad aumentare i tasso tecnico e di esperienza della squadra. Voci e indiscrezioni uscite sulla stampa nazionale, hanno già parlato di un piano da 100-120 milioni per un mercato che si concentrerà su quattro pedine (due centrali difensivi, un esterno e un attaccante). E guarda caso sono comparsi nomi di altro livello rispetto a quelli arrivati sinora. Se l’anno scorso la società era alla ricerca soprattutto di giovani su cui piombare prima degli altri (Perrone, Paz, Diao soprattutto), adesso, se verrà accontentato Fabregas, si dovranno cercare profili diversi. E infatti (vero o non vero) è circolato il nome di De Bruyne. Per far capire dove si andrà a parare. Fabregas è innamorato del progetto Como. Al di là dei dubbi sollevati da lui stesso, continua anche a fare riflessioni legate al futuro nel Como (ieri, la frase secondo cui i giocatori dovranno meritarsi di restare). E a Mozzate è un via vai di tir pieni di materiale per rifare tre campi su quattro (uno riscaldato) per un rifacimento strutturale ideato da lui. Insomma, Fabregas attende solo rassicurazioni di poter spingere sull’acceleratore. Se queste rassicurazioni arriveranno (presto un incontro con Suwarso), Fabregas resterà. Certo, vista la folle (intesa positivamente) ambizione senza freni del presidente, era difficile immaginare uno che lo avrebbe superato a destra, in quanto a visione. E invece c’è: si chiama Cesc Fabregas.
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