In piedi: è il grande giorno della A a Como

Alle 15 riapre il Sinigaglia per la partita contro il Bologna

Sarà anche vero, come dice Cesc Fabregas, che la classifica per ora conta poco. Però se c’è un’occasione giusta per levarsi da quell’ultima posizione in classifica, che in ogni caso è sempre meglio non occupare, è questa.

Questo Como-Bologna che di emozioni ne regala tante già ancora prima di cominciare, perché è il giorno in cui il Como ritrova la serie A nel suo stadio.

Un test importante per tutti, dentro e fuori dal campo. Ma prima di tutto per Cesc Fabregas e la sua squadra. Che ha pagato lo scotto, inevitabile, di un esordio comunque molto difficile con tre partite in trasferta. Ma che ha archiviato le prime tre giornate anche con note positive, al di là del solo punto in classifica.

Le curiosità sono, anche, legate alle scelte che oggi Fabregas effettuerà. Potrebbe esserci l’esordio in porta di Audero, molto atteso, ma anche l’impiego dall’inizio di un big con tutte le lettere maiuscole come Sergi Roberto. Magari anche con qualche variazione tattica nello schieramento in mezzo al campo.

Non sarà più, o non solo, un Como in costruzione, ma un Como, si spera, in evoluzione. I giocatori sono tutti a disposizione, tranne Barba che ha un problema alla schiena, quindi ogni scelta sarà significativa, e probabilmente non condizionata da alcun fattore esterno, se non le idee di Fabregas.

Il Bologna, dal canto suo, non viene qui per passeggiare. Primo, perché in serie A nessuno può permettersi di farlo, secondo perché non ha ancora vinto una partita. E cercherà di riuscirci qui. A parti inverse, è chiaro che una trasferta contro l’ultima in classifica viene vissuta come un’opportunità. Peraltro i rossoblù, che al Sinigaglia hanno una pessima tradizione, in caso di sconfitta rischiano anche di farsi sorpassare dal Como.

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