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Lunedì 24 Febbraio 2025
La rabbia di Conte: «Poca cattiveria contro il Como»
Il tecnico del Napoli deluso dopo la sconfitta: «Ma faccio i complimentiai miei ragazzi»
Sconfitta e primato perso. Il tutto, prima della sfida-scudetto contro l’Inter. Il ko contro il Como ha scatenato – con effetto domino – una valanga di interrogativi sulla tenuta del Napoli. E, inevitabilmente, sulle possibilità dei campani di vincere lo scudetto. L’analisi però parte dalla partita. E mister Antonio Conte non ha dubbi su quale sia stato il motivo scatenante della sconfitta al Sinigaglia: «Il nostro secondo tempo non ha soddisfatto nessuno. Al contrario, il primo tempo era stato ottimo. Nonostante un incidente di percorso come un autogol, non ci siamo fatti abbattere, dominando il match, vincendo duelli e mettendo la giusta pressione. Nel secondo tempo non è stato fatto ciò che ci eravamo detti all’intervallo».
Cosa non è girato? «La partita l’abbiamo persa sulla fame, sulla cattiveria: il Como ne aveva molta di più, sia per conquistare punti in chiave salvezza, sia per il prestigio di battere la capolista. Anche nelle tre precedenti partite ci siamo fatti rimontare. Ma faccio i complimenti ai ragazzi: per meriti solo nostri, abbiamo una pressione con cui bisogna convivere e dobbiamo capire se siamo bravi a reggere queste aspettative. Si può perdere sul piano tattico, non per mancanza di fame o cattiveria. Quindi, io sono responsabile se questo concetto non viene trasferito».
Conte non cerca alibi, no dà colpe alle assenze: «Siamo stati Dottor Jeckyll e Mister Hyde e non è la prima volta che accade. Noi la pagnotta ce la dobbiamo sudare, appena rallentiamo poco poco a livello mentale, purtroppo poi può accadere di tutto. I ragazzi non c’entrano, forse sono io che non mi sono accorto del rallentamento. La pressione che c’è, lo ripeto, e ce la siamo costruiti per nostri meriti: non dimentichiamo che all’Inter, che ora ha un punto in più di noi, abbiamo recuperato 40 punti rispetto all’anno scorso. Quest’anno si sta facendo qualcosa di straordinario, ma a un certo punto tutto questo va anche mantenuto e non è detto che si riesca a reggere fino alla fine».
Di certo, la sconfitta darà nuova carica al suo gruppo: «Noi dobbiamo dare sempre il massimo, ci deve bruciare tutto. Chi sta con me sa che odio perdere e fino alla fine staremo sul pezzo, sapendo che i ragazzi stanno facendo qualcosa di straordinario. In cima, il vento è forte e noi dobbiamo crescere. No, non parliamo di infortuni: noi cerchiamo eccellenza e fatica. Per riemergere, cattiveria e tigna non devono essere come quella del secondo tempo visto a Como».
All’ennesimo paragone con Fabregas, Conte taglia cortissimo: «Ho avuto una carriera importante. A Cesc auguro il meglio».
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