L’alfabeto di Cesc: l’allenatore del Como dalla A alla Z

Alla scoperta di Fabregsa, fuoriclasse anche in panchina

Cesc Fabregas è l’allenatore che sta scrivendo una storia nuova sulla panchina del Como. Probabilmente mai, negli ultimi 70 anni, la squadra azzurra era stata così autoritaria, coraggiosa, spettacolare in serie A. E comunque, i paragoni con altre epoche lasciano il tempo che trovano. Resta sul tavolo una squadra che, per mano del suo allenatore, sta sorprendendo l’Italia. Dunque, conosciamolo meglio. Con il solito giochino dell’alfabeto.

a ttenzione

Il suo mantra. Sin da quando ha messo piede a Como, anche da giocatore che dava consigli ai compagni. Il gesto che lo riassume è: l’indice appoggiato sotto l’occhio, tirando un po’ giù la pelle. Come dire: occhio a tutto, dove sono gli avversari, il pallone, i compagni prima di decidere cosa fare.

b ello

Dai, il suo Como è bello. Quanto efficace lo vedremo. Ma è bello come nel calcio italiano si vede raramente.

c ene

Quando il Como si allena il pomeriggio, qualche volta Cesc pretende che i giocatori si fermino a cena a Mozzate, nella nuova mensa. Per fare gruppo.

d ieta

Una fissazione di Fabregas da giocatore. L’alimentazione è una chiave non solo per la salute ma anche per il successo. Per questo da quest’anno ha voluto un nutrizionista nello staff.

e nergie

Quelle che servono per il gioco di Fabregas. Più che fisiche, mentali. Questo spiega i cali negli ultimi 15’. Non è facile reggere quel livello di attenzione, che serve per la rete di passaggi stretti. Ma Fabregas ci lavorerà.

f ortuna

Quella della società. Come poteva sapere che ingaggiando un calciatore a fine carriera si sarebbe tirata in casa un talento del genere come tecnico? Dai, non potevano averla studiata...

g ioco

Quello del Como rappresenta una novità in Italia. Se ne sono già innamorati personaggi come Lele Adani e Pierluigi Pardo. E siamo solo all’inizio.

h enry

Breve giochino. Ma se andasse via Fabregas, il Como come potrebbe sostituirlo con un uomo di uguale personalità, carisma e visione? Il Como e l’ha già in casa: Therry Henry sarebbe la soluzione. O no?

i nfiltrazioni

Quelle che hanno causato un guaio al suo appartamento in Svizzera, un guaio che lo ha spinto a cercare in fretta un altro appartamento. Forse lo ha trovato, sempre nella zona di Lugano.

l ugano

Appunto. Cesc continua ad abitare in Svizzera, in Ticino. Per ora il fascino di Como Lake, per lui, vale solo sul campo.

m entalità

Se fare un sondaggio tra chi lavora con lui o tra chi lo conosce bene, tutti saranno unanimi nel dire che la differenza Fabregas la fa con la mentalità. È quello l’aspetto che lo differenzia dai colleghi. Quella che ha trasformato lo scorso anno una rosa “normale” in una squadra da promozione (diretta).

n ovità

A Fabregas hanno dato le chiavi in mano del progetto. Il che significa anche la ristrutturazione di Mozzate che passa sotto la sua volontà. Prima è arrivata la sostituzione del campo da sintetico in naturale, poi la torre per le riprese dall’alto, poi la mensa per avere i giocatori lì, poi il recinto al campo per non far vedere cosa si fa. Adesso si sta lavorando a una nuova palestra e forse a una piscina.

o rari

Sulla questione degli orari, Fabregas è rigoroso da una parte, ma anche ancora molto “giocatore” dall’altra. A volte concede deroghe o giornate di riposo a sorpresa in una gestione morbida per motivare il gruppo.

p otere

Dopo la partita con il Napoli,a una domanda di un giornalista che gli chiedeva come avessero fatto ad acquistare talenti così bravi, ha risposto: «La società è molto organizzata, abbiamo scouting e analisi dei dati. Ma alla fine, certo, poi decido io». Quanti allenatori potrebbero dire la stessa cosa davanti alla stampa?

q uando

Quando cominceranno a suonare le sirene di grandi club per Cesc Fabregas? Quando una squadra, non come l’Inter, il Napoli o la Juve che sono a posto, ma come la Roma o il Milan ad esempio, cominceranno a sondare uno come Fabregas? Capiterà. E magari capiterà anche con qualche sirena che arriverà dall’estero. Fabregas come reagirà? Per ora è assolutamente focalizzato sul progetto Como. Ma poi, chissà...

r istretto

Non è il brodo, ma il fazzoletto di campo dove Fabregas ama far allenare i suoi sui passaggi stretti, un campo mignon dove abituarsi a reagire velocemente, in fretta, tempi di reazione velocissimi per scambi ravvicinati. La chiave del suo gioco.

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Sapete qual è uno degli elementi alla base dell’esplosione del Como? Lo staff voluto da Fabregas. Uno staff molto numeroso (sono in 12, forse 13), in cui ognuno fa al massimo una parte del lavoro e poi passa al collega l’altra parte. Uno staff da grande squadra dove nulla è lasciato al caso.

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La preparazione del Como avviene ormai molto attraverso gli schermi tv. Ci sono dappertutto, che sia uno schermo al plasma o un tablet. Fabregas raduna i suoi attorno allo schermo dappertuto, a Mozzate, all’intervallo tra il primo e il secondo tempo, e persino sul pullman. Si ferma l’azione, con il fido Guindos alla regia, e si analizza tutto in continuazione.

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La reazione nei tifosi nel vedere chi c’è qui e come gioca. Ed è tutta gente che ha convinto Fabregas. Perché se ti chiama un dirigente di una neopromossa, magari declini, ma se ti chiama Fabregas (del Como degli Hartono) beh, lo ascolti. Così sono arrivati Paz, Perrone, Roberto, Moreno, Reina e Belotti.

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Non solo quella in campo, ma anche quella al volante. A Fabregas piace correre in macchina, è veloce di testa e di azione anche quando deve andare da Lugano a Como. Pare collezioni multe. Il suo cervello è sempre avanti. E dire che la F1 non gli piace.

z itti

lui ha zittito tutti. «Non ha mai allenato»; «Non conosce il calcio italiano»; «Attaccare troppo in Italia è un pericolo»; «Come f a dire che attaccherà anche in serie A?» (a luglio). Le risposte sono lì da vedere: uno che a Bergamo e a Napoli va avanti con i tre fantasisti dietro Cutrone e cerca sempre di giocare. Veloce. Ma quale tiki taka?

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