L’Olimpico lo ha confermato: il Como è una bellezza

Non solo l’atteggiamento, ma anche il gioco della squadra di Fabregas contro la Lazio dietro la convinzione

Che bellezza questo Como. Non si finisce mai di dirlo, eppure ancora è giusto sorprendersi di quanta personalità, e di quanta qualità, i ragazzi di Cesc Fabregas sappiano esprimere. La partita di Roma con la Lazio, che è quarta in classifica giusto per ricordarlo, è stata una fantastica espressione di quello che il tecnico sta insegnando ai suoi giocatori.

Un assalto iniziale senza paura, spettacolare. Che poteva ricordare quello già espresso su un altro grande palcoscenico, in casa del Napoli. Ma poi qui c’è stato di più, molto di più. Perché, proprio nel momento in cui stava dimostrando di poter essere l’assoluto protagonista della partita, è uscito di scena Nico Paz. Un ostacolo che poteva spaventare parecchio, e per un po’ si è visto un Como meno coraggioso, ma che è stato brillantemente superato.

Due tegole

Ostacolo numero due, il gol della Lazio. Due tegole mica da ridere su un campo del genere e contro un avversario così. E invece, con caparbietà e ancora con qualità, la rimonta è riuscita. E con un pizzico di fortuna in più sarebbe potuta anche andare meglio.

Insomma, solo applausi. A tutti. Anche alla difesa che, è vero, un gol l’ha preso. Ma ha comunque resistito benissimo, considerando anche il fatto che nel suo meccanismo si è inserito praticamente ex novo Jean Butez. Bisogna parlare anche di questo, dei due esordienti praticamente sconosciuti ai nuovi compagni. Il portiere ha avuto giusto un paio di innocue esitazioni all’inizio, assolutamente comprensibili. Ma poi ha decisamente fatto il suo con attenzione. Diao addirittura è entrato a freddo, e con il passare dei minuti ha preso disinvoltura e coraggio: un altro giocatore di grande personalità, considerati i suoi diciannove anni. Due ottime scelte, a giudicare dal loro inizio.

Ma non c’è veramente nessun giocatore che abbia deluso. A cominciare proprio da Kempf, che non è riuscito a fermare il gol di Dia anche perchè parliamo di un attaccante titolare in una delle squadre più forti del campionato e un gol può capitare che lo faccia, ma che per il resto ha fatto benissimo, addirittura sfiorando lui stesso la rete. Difesa ok, centrocampo pure: la coppia Da Cunha-Engelhardt ha comunque funzionato un’altra volta. E poi, le fasce. Van der Brempt importante anche nell’azione del gol, Moreno ha perso la palla da cui è nato il gol della Lazio, ma è stato l’unico errore.

Le perle di Fadera e Strefezza

Quando poi si arriva davanti, davvero due perle sono state le prestazioni di Fadera e di Strefezza. Se il brasiliano è praticamente sempre uno dei migliori in campo, per qualità e quantità, è importante sottolineare la crescita di Fadera, un giocatore che a Fabregas piace molto e che sta diventando fondamentale per la sua idea di gioco. E poi, il gol di Cutrone, da uomo d’area vero, e parlando di Patrick conta soprattutto questo, l’aver ritrovato con continuità la via del gol.

Ma di fondo, c’è soprattutto il modo con cui il Como va in campo. Ogni tifoso, diciamolo, vorrebbe avere una squadra come questa. Che gioca, che prova a vincere sempre, che non si spaventa mai. Cosa manca? Sicuramente ancora si può, e si deve, segnare di più rispetto a quello che si produce. Ma anche in questo si vede una squadra migliorata, che ci va sempre più vicino. E che più l’avversario può far paura, meno ne ha. Arriva il Milan, ma mai come ora c’è da scommettere che non sarà una partita scontata. Questo Como può far tremare anche il Diavolo.

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