Ludi: «Como, ci salveremo. Non ho dubbi»

Il direttore sportivo biancoblù è lapidario: «Via la negatività»

Charlie Ludi da qualche tempo è tornato direttore sportivo del Como, dopo una esperienza in cui è stato anche direttore generale. L’allargamento della struttura dedicata all’extra calcio ha riportato il dirigente azzurro di nuovo concentrato solo esclusivamente sul pianeta calcio, dove, oltre alle competenze tecniche e manageriali, è indubbiamente un punto di riferimento importante per tutto lo spogliatoio. A Como da sei anni, di poche parole, sempre misurate ma mai banali, ha accettato di commentare per noi la situazione del Como alla fine del mercato.

Ludi, come legge il momento del Como?

Abbiano sempre detto che il salto in serie A sarebbe stato complicato, che l’assestamento avrebbe avuto bisogno di tempo. Stiamo lavorando per la crescita della realtà Como nella massima serie. Anche con dei segnali, credo di poter dire, molto incoraggianti.

Il fatto di essere protagonisti di buone prestazioni, ma di portare a casa meno punti di quanto la squadra potesse meritare, quanto incide sul morale della truppa?

In nessun modo. Il morale è alto, il gruppo resta convinto del suo lavoro, assieme al mister. Vorrei scacciare qualsiasi ipotesi di negatività o di scoramento. Il lavoro sul campo si vede. Sapevamo che avremmo avuto questa parte di calendario molto difficile. Andiamo avanti.

La classifica, fotografata in questo momento, dice che il Como è salvo. E questo può essere di conforto.

Non serve nessun conforto. E la classifica sin qui è prematura per essere presa ossessivamente come riferimento. Arriverà il momento che bisognerà guardarla più spesso. Ma sono convinto che saremo salvi anche a maggio. Ne sono davvero convinto al 100% perché vedo il lavoro che viene fatto sul campo.

Con tre grandi come Milan, Atalanta e Juventus, bel gioco e zero punti. In quale di queste tre partite ritiene che la squadra avrebbe meritato almeno un punto?

In tutte e tre. La squadra è stata protagonista di buone prestazioni, non sarebbe stato uno scandalo portare a casa punti.

Fabregas per la prima volta ha parlato di arbitraggi...

Fabregas è una persona intelligente e diretta. Evidentemente nelle ultime partite c’è stata una serie di episodi sfortunati per la nostra squadra, e il nostro tecnico lo ha sottolineato. Tutto qui.

Non è che certe uscite “veementi” del tecnico possono rischiare di farlo diventare antipatico, in un mondo come quello del calcio italiano sempre molto ingessato, quanto a dichiarazioni?

Fabregas è una persona molto onesta. Dietro le sue dichiarazioni non c’è strategia. Va apprezzato per questo.

Ha riconosciuto, però, che da giocatore, trovandosi a giocare in una grande, spesso queste situazioni le ha viste al contrario...

Lo so, ne abbiamo parlato,sa come girano le cose, per esperienza. Ma, ripeto, la sua onestà gli fa dire certe cose.

Ci racconta il mercato?

Abbiamo voluto cambiare molto, anche in ottica futura. Molte operazioni sono state di prospettiva, con anche giovani interessanti.

Il centravanti greco Douvikas è stato una sorpresa.

È un attaccante moderno, Ottimo dinamismo, e solido nella presa di posizione. Può agire da solo o in coppia, ma diamogli tempo.

Valle e Smolcic hanno mostrato personalità.

Sono due giocatori diversi, ma accomunati da una grande mentalità sul lavoro. Valle ha propulsione tecnica e offensiva. È iper concentrato, è raro vederlo sorridere, tanto è focalizzato. Smolcic può anche fare il difensore centrale.

Ikoné?

Completa la rotazione degli esterni. Ha fantasia, estro ed è efficace nell’uno contro uno. Con Diao, Fadera e Strefezza, con lui siamo completi.

Cutrone non ha preso bene la sostituzione.

Lo dite voi. Io ero in panchina e non ho notato nulla, se non la legittima delusione di uno che darebbe tutto per la maglia del Como e starebbe in campo 100 minuti. Patrick è un passionale ed è bello che sia così.

Fabregas ha detto che l’applauso della gente a fine partita significa che la gente è ancora con la squadra.

I nostri tifosi sono straordinari, hanno ben capito il momento della squadra e della società, e ci appoggiano. È bello sapere che c’è affetto e fiducia. E questo ovviamente ci dà una spinta in più.

Che ne pensa dello stadio?

Penso che sia una dimostrazione ulteriore di quello che vuole fare la società in questa città, credo che sia una bellissima notizia e credo che i tifosi l’abbiano presa come tale.

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