Ludi e l’addio di Varane: «Sempre corretto con noi»

Il direttore generale ha parlato a Radio Sportiva anche di altri temi

Carlalberto Ludi, direttore sportivo del Como, ha parlato a Radio Sportiva.

Sull’Atalanta: «Eravamo soddisfatti del percorso fatto finora, al netto dei 2 punti la squadra stava crescendo e non dimentico che abbiamo rivoluzionato una rosa. Ci sono caratteristiche da integrare e lo stavamo facendo velocemente, con una vittoria come a Bergamo tutto diventa più luminoso».

Sull’addio di Varane e sul suo futuro ruolo in società: «Certi discorsi li faremo con i comunicati ufficiali del caso. Rapha è sempre stato corretto con noi, sin dal momento dell’infortunio ad agosto abbiamo monitorato la situazione, e io ho fatto mercato a prescindere da lui, per tutelare la squadra. E ieri è arrivato l’annuncio che ci aspettavamo».

Sulle scelte: «Siamo una proprietà molto solida, prima che ricca. I budget sono importanti come le squadre di calcio... Da neopromossi abbiamo pagato di più lo scotto, sia in termini di salario che di trasferimento, ma abbiamo operato trasversalmente su varie fasce d’età: gente esperta come Reina o Belotti, gente nel picco della carriera come Mazzitelli o Dossena, ma anche su giovani di potenziale come Perrone o Nico Paz, che sono sulla bocca di tutti. Abbiamo avuto la fortuna di poter programmare il mercato nei tempi giusti».

Tanti spagnoli concordati con Fabregas? «Cesc per noi è estremamente importante, condividiamo ogni decisione. Abbiamo una fase di recruitment molto articolata, partiamo dai dati ma anche il feed dell’allenatore è fondamentale. Per quel tipo di calcio servono giocatori di tecnica e rapidi».

I due fratelli proprietari sono ultraottantenni. Cosa pensa se guarda al futuro? «Tra i nostri riferimenti ci sono anche i figli dei proprietari, ma soprattutto il manager Mirwan Suwarso, ogni giorno con noi e che fa riferimento per il presidente. Questo ci permette una visione lunghissima sul futuro, al netto dell’età dei fratelli Hartono».

Sul tema stadio cosa può dirci? «Discorso articolato, cerco di riassumere: la società ha attivato un modello di business particolare, che si connette al territorio e alla comunità. Lo stadio di fronte al Lago di Como sarebbe la quadratura del cerchio, la proprietà vorrebbe mantenere l’impianto nella sede attuale, lavorando a una soluzione funzionale per tutti verso una nuova opera».

© RIPRODUZIONE RISERVATA