
(Foto di cusa)
Calcio La curva non ha potuto essere a Monza, ma ha accolto la squadra a Mozzate al ritorno dopo la vittoria
como
«Tutti a Mozzate». Il tam tam è corso sui telefonini con ancora la partita in corso, in barba alle scaramanzie. Il divieto di trasferta aveva tenuto i tifosi azzurri lontano dal Brianteo, niente derby, settore vuoto. Ma il risultato ha spinto i ragazzi della curva a organizzare una accoglienza festosa davanti al centro sportivo dove si allena il Como durante la settimana. Così eccoli, attorno alle 18, dunque in largo anticipo rispetto all’arrivo della squadra, davanti ai cancelli: i bandieroni che tutti conoscono, quello azzurro con il logo della curva, quello nero con la scritta gialla “Co”, che sventolavano come ci fosse la partita. Il pullman è comparso circa un’ora dopo: anzi il pullman grande con la scritta gigante “Como” e il pullmino più piccolo su cui viaggia lo staff. Appena sono comparsi i due automezzi, ecco l’accensione di torce e fumogeni, la gente che ha occupato la sede stradale per accogliere la comitiva.
«Grazie ragazzi», si è sentito, e poi «Dai lariani aleeee», ripetuto e ritmato. Il pullman si è fermato fuori dal centro e i giocatori sono scesi per mischiarsi alla piccola folla, applaudendo reciprocamente i tifosi. Persino al sempre cupo Da Cunha sono riusciti strappare un sorriso: Goldaniga applaudiva, Gabrielloni e Iovine si muovevano a loro agio. Scene che si sono già viste in passato, magari a fine campionato, oppure per spingere la squadra prima di una partita importante, ma stavolta è stato per una vittoria. E qualche coro si è sentito anche in centro città.
Del resto i tifosi non avevano potuto essere al Brianteo per via del divieto di trasferta che li ha tenuti a casa. Molti si sono ritrovati nei bar noti al mondo tifoso, a vedere la partita in gruppi, magari tra cori e battimani.
Al Brianteo, il settore ospiti come detto era desolatamente vuoto (con dentro qualche decina di spettatori di casa, per i biglietti dedicati alle famiglie e alle squadre giovanili locali). I tifosi della curva del Monza hanno raggiunto lo stadio in corteo, e poco prima della partita hanno esposto un gigantesco striscione con scritto “No ultras no party”, come dire: se non c’è la sfida canora e folkloristica in curva tra le due tifoserie, che derby è?
Insomma, il rimpianto per l’assenza della tifoseria rivale. Che avrebbe invaso il Brianteo, come era successo anche in altre occasioni: come nel 1996 per una sfida molto accesa in chiave qualificazione playoff, o ancora più indietro come nel 1990 quando tutti i tifosi azzurri che riempirono la curva, erano stipati dietro un mega striscione con scritto “Solo un grande cuore azzurro”. La curva del Monza ha incitato la squadra, ma poi ha cominciato a fare cori ironici, tra i quali il più gettonato è stato. «Portaci in Europa, oh Galliani portaci in Europa».
In tribuna anche il sindaco Alessandro Rapinese che ha assistito alla partita al fianco di Mirwan Suwarso (avranno parlato dello stadio?). E alla fine il primo cittadino ha detto: «Beh, c’è stata qualche apprensione all’inizio per lo svantaggio, ma poi è andato tutto bene. Adesso vediamo cosa fa l’Empoli. Ma in fondo non importa, pensiamo a noi». In tribuna qua e là qualche bambino con la maglia del Como, forse non residente in provincia o forse invitato con la famiglia da qualche sponsor. Unica punta di azzurro in uno stadio (tristemente ormai) biancorosso.
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