Mancini: «Quel mio gol a 16 anni a Como che salvò Burgnich»

La storia Il racconto del ct dell’Arabia Saudita che nel 1981 segnò la rete del 2-2 in un Como-Bologna

I libri di storia raccontano che Como-Bologna, 43 anni fa, segnò una pagina storica del calcio italiano. Il primo gol di Roberto Mancini, primo di 156 segnati in A, nel massimo campionato. Era un caldo pomeriggio, quel 4 ottobre del 1981. Il Como, reduce dalla salvezza dell’anno prima, aveva iniziato male: sconfitta a Firenze, pari con il Genoa, sconfitta a Torino con la Juve (oddìo, ci ricorda qualcosa). Scetticismo dilagante, anche perché l’unico straniero spendibile era lo sconosciuto austriaco Mirnegg, e la campagna acquisti era stata un po’ così. Il miracoloso Marchioro in panchina cercava di ripetere una magìa (non ce la farà, il Como andrà in B). Il Bologna era guidato da Tarcisio Burgnich, che proprio a Como scriverà pagine indimenticabili, e in panchina aveva un ragazzino di 16 anni di cui si dicevano meraviglie. Era stato convocato dalla Roccia a sorpresa la prima giornata, giocando un quarto d’ora, ed era entrato anche nelle due partite successive. Non c’era tanta gente allo stadio quel giorno, meno di diecimila spettatori. Mancini, lunga zazzera, da ribelle, indole furba, da discolo (come quando anni prima il giorno della Prima Comunione era fuggito di nascosto appena terminata la cerimonia per scendere in campo con la sua squadra), stavolta era stato buttato dentro dopo 12’ minuti della ripresa. Il Como era avanti 2-0 (Nicoletti e De Rosa su rigore), ma nel finale, dopo l’espulsione di Gobbo, andò in difficoltà. Il 2-1 di Pileggi e, al 33’, il 2-2 di Mancini. Una palla filtrante di Neumann, un tocco centrale, a pescare lui solo davanti al portiere Giuliani. Tocco al volo a pallonetto, di sinistro, e gol. Due a due. Corsa verso la panchina di Burgnich con il destro chiuso. Ieri il ct dell’Arabia Saudita ci ha regalato il suo ricordo di quella giornata: «Un ricordo bellissimo e indimenticabile. Stavamo perdendo 2-0 e entrai e feci il gol del 2-2. A un certo punto mi accorsi che stava arrivando un bel pallone da dietro. Scattai, arrivai e colpii al volo: la palla andò dentro e non sentii più niente. Più tardi avrebbero detto che la mia vera forza stava nel sapermi nascondere dietro l’avversario e sbucare al momento opportuno. Era la mia quarta presenza, e potete immaginare cosa potesse significare per un ragazzino di 16 anni segnare il primo gol il serie A. Corsi verso l’allenatore, perché quel gol salvò la panchina a Burgnich, che era già in discussione. Un uomo non indifferente per me, perché è stato l’allenatore che mi aveva fatto esordire in serie A». Piccolo particolare: se si vanno a rivedere le immagini su youtube, si ha la netta sensazione che Mancini fosse, anche se di poco, in fuorigioco. Con il Var quel gol sarebbe stato annullato. E la storia, riguardo a Roberto Mancini, non sarebbe passata più da Como...

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