Pardo: «Como bellissimo, mi ha entusiasmato»

Il telecronista Dazn durante la cronaca della partita con il Napoli ha mostrato apprezzamento

Ma hai sentito Pardo, venerdì?». I tifosi del Como non sanno più dove voltarsi per incamerare entusiasmo. Pardo, che poi sarebbe il famoso telecronista di Dazn Pierluigi, uno dei più amati raccontatori di pallone contemporanei. Cosa c’era da sentire, di Pardo? Semplice: il suo entusiasmo nel raccontare la partita Napoli-Como. Durante la quale ha più volte mostrato candida e disinteressata ammirazione per il gioco dei lariani. Tanto da far gridare sulle chat, nel più classico dei sillogismi tifosi, «Pardo uno di noi». Ora va spiegata una cosa: Pierluigi Pardo è uno dei più apprezzati telecronisti attuali perché non parla da un pulpito, ma si siede empaticamente tra la folla. Fa idealmente la sua telecronaca, non da uno scrigno altezzoso in tribuna stampa, ma seduto tra i tifosi. Più un Beppe Viola che un Alberto Rimedio, insomma. Sfumature che sono inspiegabili per un estraneo alla massa pallonara, ma facilissimi da capire per i tifosi. Così, siamo andati a sentirlo, per capirne di più. Del suo entusiasmo per il Como, intendiamo.

1. Abbiamo notato una telecronaca entusiasta sul Como: cosa l’ha colpita?

Beh, mi piacciono le squadre che giocano bene. E sicuramente il Como ha giocato molto bene, soprattutto nel primo tempo. Mi ha colpito l’atteggiamento, anche se un po’ me l’aspettavo perchè avevo visto in tv le altre partite. Ha l’atteggiamento di una squadra che vuole imporre il proprio gioco, una squadra che ha certamente una concezione moderna del calcio. Poi, il paradosso è che il gol del 2-1 che ha deciso un po’ il match è arrivato per la voglia di giocare sempre il pallone, e un giocatore esperto come Sergi Roberto non è riuscito ad essere lucido. La costruzione dal basso ha tanti vantaggi, come il contribuire alla personalità di una squadra, ma può portare anche a fare errori.

2. Possiamo accomunare il Como a provinciali sorprendenti del passato? O è troppo presto?

E’ ancora un po’ presto, forse conviene che il Como,... anzi il “Como” (ridendo, lo pronuncia prima con le “o” aperte, poi, giocando un po’ con l’accento, con le “o” chiuse come si fa da queste parti, ndr) provi ad andare avanti a fari spenti, perché il rischio da evitare è l’eccesso di confìdenza, l’eccesso di sicurezza. Dunque giusto che se ne parli, ma senza esagerare: bisogna avere il massimo della concentrazione, non bisogna avere la pancia piena. Però mi piace davvero tanto come sta giocando.

3. Che percezione c’è di Cesc Fabregas, al di là della sua esperienza da giocatore. Può essere un innovatore?

Io sono un simpatizzante dell’Arsenal, dunque lo amavo anche da calciatore. E’ sicuramente un innovatore. L’altra sera la sfida era molto intrigante perché Fabregas affrontava Conte che lo aveva avuto da allenatore. Non c’è una sola strada per vincere e che anche dalla capacità di mettere assieme diversi approcci possono nascere dei modelli vincenti. Per cui se Fabregas, che sta portando le sue idee, quella della Spagna del triplete, riuscirà ad amalgamare queste idee e a contaminarle in maniera positiva con un pizzico di pragmatismo tipico del calcio italiano, secondo me farà un salto di qualità. Comunque è sicuramente un innovatore.

4. Fabregas pensa che in Italia ci sia un po’ di monotonia tattica, mentre lui vuole battere strade diverse: secondo lei c’è spazio per delle novità nel nostro campionato?

Secondo me sì. Negli ultimi anni il calcio italiano è cambiato perché ci sono squadre, ormai da parecchi anni, anche del lato destro della classifica che provano a giocare a pallone. Di Francesco con il Frosinone o Dionisi con il Sassuolo,e faccio due esempi di squadre retrocesse, sono squadre che sinché hanno avuto i giocatori, hanno cercato di imporre il loro gioco. Non sono più le provinciali, non è più il calcio degli Anni 80 quando le piccole cercavano soltanto a difendersi.

5. Tra i talenti del Como, chi l’ha colpita di più? Paz? Perrone? Fadera? Van Der Brempt?

Sicuramente Nico Paz è il più abbagliante, dai. Perrone è un ottimo giocatore e dà equilibrio nel mezzo, sono tutti ragazzi giovani, Van Der Brempt ha fatto un’ottima partita a Napoli, Fadera ha gamba, però Nico Paz è il talento più scintillante.

6. Al di là della tattica, come idea ci si può salvare attaccando?

Secondo me sì. Il Sassuolo lo ha fato per tanti anni, questo tipo di ragionamento ottenendo ottimi risultati. Lo stereotipo del calcio italiano che è solamente catenaccio e contropiede per fortuna è passato. Posso dire una cosa?

Prego.

Trovo bellissima l’iniziativa della birra offerta ai tifosi del Napoli. Una cosa che può costruire cultura positiva. Forse sono un ottimista o un illuso ma forse con simili esempi si possono abbassare i livelli di certe rivalità. Non vedo l’ora di venire a vedere una partita a Como in quello scenario meraviglioso. Lo stadio l’ho visto solo da fuori, ora vorrei venire a vedere una partita lì.

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