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Lunedì 17 Marzo 2025
Quante polemiche sul fuorigioco di Da Cunha
Moviola Ancora centimetri. Maledetti. Come era successo a Genova contro il Genoa, un gol del Como è stato annullato per un frame del Var
Como
Ancora centimetri. Maledetti. Come era successo a Genova contro il Genoa, un gol del Como è stato annullato per un frame del Var che ha immortalato come, nel momento del lancio di Nico Paz a Da Cunha, la spalla del franco-portoghese fosse davanti al corpo del difensore del Milan, per pochi centimetri. L’altra volta era stato Cutrone ad essere pizzicato dall’”autovelox”, anche lì per centimetri. Tutte due le volte il gol era stato convalidato e tutte e due le volte annullato dal Var. Tutte e due le volte era il gol del 2-0 in trasferta. Cinque punti persi probabilmente. Sicuramente i due di Genova, visto che il Genoa pareggiò al 95’, forse, chissà, i tre di San Siro. Che poi, a Genova c’è l’altro tema , quelli dei punti persi al 90’, come in casa con il Venezia, ma anche a Udine con il rigore sbagliato.
Ma qui c’è di più. Se dopo Genova l’ex arbitro comasco Marelli (commentatore di Dazn) aveva detto che purtroppo la tecnologia fa fede e che è impossibile stabilire una tolleranza, visto che proprio quella potrebbe essere più opinabile, Fabregas a San Siro nel dopo gara ha aperto un nuovo tema: «E’ molto difficile in certi casi per la tecnologia fissare il frame giusto di quando parte il pallone. Impossibile, perché il tocco dura un tot e dipende da quando fermi l’immagine. Per me quello di San Siro non è fuorigioco perché dipende da quando fai il fermo immagine rispetto alla partenza della palla. Istanti decisivi». L’episodio ha avuto parecchio spazio nelle moviole delle trasmissioni tv, che hanno dovuto arrendersi all’utilizzo della tecnologia. Resta il fatto però che transitano fermi immagine su ogni genere di social, con l’inquadratura dall’alto che sembra dire che non era fuorigioco, e quella invece con visione dal guardalinee, tutto riprodotto al computer, che mostra la porzione di spalla e braccio di Da Cunha davanti.
Poi c’è il regolamento che in un passaggio recita: «Le mani e le braccia di tutti i calciatori non sono da considerare al fine di considerare una posizione di fuorigioco, il limite superiore del braccio coincide con la parte superiore dell’ascella». E poi parla di «una qualsiasi parte della testa, del corpo e o dei piedi», come decisivi per determinare il fuorigioco, mentre su Da Cunha perlomeno c’è il dubbio che sia davanti solo il braccio. Tutto comunque da trattare ricordando che nessuno può sapere se il Milan avrebbe comunque avuto la forza di rimontare e vincere ugualmente. Però...
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