Stregati da Fabregas. «Gioco meraviglioso»

Da Adani a Rimedio, da Cassano a Sacchi: tutti innamorati del tecnico del Como

Stregati da Cesc Fabregas. Mai come in questa sosta si è potuta toccare con mano la stima, la considerazione e l’attrazione del mondo del calcio (soprattutto esterno a Como) per l’allenatore azzurro. Pochi giorni fa ci siamo occupati della sindrome delle rimonte subìte, di quella porzione della ripresa in cui spesso l’impianto di gioco dell’allenatore spagnolo frana. Ma è una visione parziale della questione. Anche molto comasca, se vogliamo, del vedere le cose: guardare al lato negativo, al “ricordati che devi morire”. Oh, poi, intendiamoci: qui c’è anche la preoccupazione di finire in B, il “non si sa mai”, che guida le nostre considerazioni, mentre fuori di qui, sai che gli frega se il Como, putacaso, retrocede...: più facile guardare al lato estetico della faccenda. Eppure non può non colpire l’apprezzamento generale per il gioco, l’atteggiamento e la filosofia mostrati dalla squadra di Fabregas, tra l’altro in un calcio italiano che vuole cambiare pelle ma che fa estrema fatica a farlo. Dove non c’è ancora un marchio di fabbrica, come succede per esempio in Premier.

E’ indubbio che il gioco del Como sia qualcosa di nuovo, ancora di più se si pensa che è mostrato da una neopromossa. Già tempo fa Alberto Rimedio, telecronista della Rai per la Nazionale, su questo giornale si era espresso così: «Il Como è la squadra che propone il miglior calcio in Italia alle spalle delle big. Un certo calcio allegriano e mourinhano sta tramontando, e Fabregas è molto avanti su questa strada». Sacchi, parlando del nuovo allenatore del Milan, ha detto: «Penso a Sarri o a Conte. Mi piace anche Baroni della Lazio, ma seguo con attenzione e curiosità la crescita di Fabregas. L’importante è che venga un allenatore che dia un chiaro stile di gioco». Ieri Luca Cecconi, nel parlare di Como-Empoli ha confermato di vedere nel calcio di Fabregas qualcosa si speciale. Ma forse a fare impressione sono le parole di Lele Adani e Antonio Cassano a Viva el Futbol. Cassano: «Io sono al 100% con Cesc, con quello che dice. Quando andrà via dall’Italia, come è successo con Luis Enrique, diranno che un fenomeno. In Italia non si capisce di calcio, la gente va dietro alla massa, Fabregas guardate cosa ha fatto dopo un quarto d’ora che fa l’allenatore». Adani: «Questo è un discorso cuturale. Il Como era andato 0-2 a San Siro senza far vedere palla al Milan. Ha dominato! L’appassionato si diverte. La comunicazione scredita allenatori di pensiero, allenatori di proposta, allenatori innovatori. Fabregas non te le manda a dire e questo li fa impazzire. I milanisti dicono che solo le grandi d’Europa si sono permesse di giocare come ha fatto il Como a San Siro. Fossi un tifoso del Como, sarei felicissimo. E vorrei sentire Fabregas che dice quelle cose: vado avanti così a costo di perdere».

Durante la sosta si sono avvicinate delle squadre al tecnico: Roma e Milan. Tutti si aspettano, anche al Como, che il tecnico sia contattato da grandi club. Fabregas ha contratto di quattro anni, ma se dovessimo fare una previsione, forse alla fine del secondo anno di A potrebbe andare via. Perché anche lui sa che c’è da sistemare qualcosina, che la palestra che sta facendo nel Como, con le chiavi in mano, può aiutarlo a crescere. Poi però andrà. E si aprirà il tema: chi potrà sostituire Cesc? Le risposte (parziali) sono due. 1. Fabregas sta costruendo un sistema tecnico che potrà poi essere ereditato; 2. E chi non ci dice che sarà proprio lui a scegliere l’allenatore che lo sostituirà?

© RIPRODUZIONE RISERVATA