Suwarso: «Vi racconto il mio Como da Disneyland»

Intervista «Quattro anni di contratto a Fabregas? Testimoniano la fiducia reciproca. Se ci si trova bene, perché non immaginare un rapporto lungo?»

Mirwan Suwarso sbuffa e sorride. Due espressioni che riassumono bene il suo status: stanco morto per tutti gli impegni che lo circondano nelle sue giornate comasche, ma anche felice per questa avventura che, dopo cinque anni, non rischia di stancarlo. Anzi, lo appassiona sempre di più. Nel frattempo il Como ha fatto altri passi da gigante, un mercato brillante, i lavori al Sinigaglia, contratti non banali con Adidas e Uber, entrando ormai come argomento nei salotti buoni del calcio italiano.

Mr. Suwarso, che mercato...

Di mercato si occupano Ludi e Fabregas. Bisogna chiedere a loro.

Ok, però avevate parlato di mercato funzionale di basso profilo. Alla faccia...

Il nostro obiettivo era inserire giocatori di esperienza e giovani, creando un mix molto equilibrato. Ci stiamo provando.

Varane, Belotti, Moreno, Pepe Reina. Come avete avete fatto a convincerli? Bastano i soldi?

Direi di no. Non li abbiamo convinti con i soldi. Ma con le idee.

Se ne occupa Fabregas?

Certo. Lui parla con i giocatori e gli spiega il progetto.

Che argomenti usa? Promette risultati?

Non siamo in grado di promettere risultati. Non sappiamo quale sarà l’atterraggio sul pianeta serie A, sicuramente sarà molto difficoltoso, impegnativo. Non credo proprio che Cesc abbia promesso risultati.

E allora?

Ha offerto filosofia. Questa cosa della filosofia del progetto è molto importante. Cesc ha sposato il progetto perché sa che qui può fare il calcio che piace a lui, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche di approccio. Un posto dove essere positivi, un posto dove ci si diverte lavorando, perché si insegue una idea di calcio bella, vera, onesta. Credo che questo sia il suo credo, che sposa il nostro.

Fabregas qui è molto più di un allenatore. Un contratto di quattro anni per un tecnico non si era mai visto.

Quattro anni testimoniano la fiducia reciproca. Se ci si trova bene, perché non immaginare un rapporto lungo? Però, è vero, lui qui è molto di più di un allenatore.

Non avete paura che arrivi un grande club e ingolosirlo?

Può succedere, lo sappiamo lui e noi. Ma siamo rimasti d’accordo che, nel caso, ci aiuterà a trovare una figura simile alla sua filosofia. In futuro ci occuperemo di crescere allenatori nell’Academy che possano essere una filiera pronta per la prima squadra.

Osian Roberts è importante in tutto questo.

Certo. Fabregas è l’architetto, Roberts è chi realizza il progetto.

Qual è il vostro obiettivo?

Semplice: divertire, divertirci ed essere felici.

Ok, ma in classifica? Con questo organico già i giornali vi piazzano a metà classifica.

Le parole contano poco. Vediamo i fatti. Vogliamo fare bene. Anzi, vogliamo scrivere una pagina importante e felice in questo territorio, in un rapporto speciale.

Tipo?

La proprietà è innamorata di Como, e segue tutti gli aspetti della città costantemente. Ci riteniamo fortunati di aver incrociato questa comunità che ci ha aperto le braccia e le porte. Siamo benedetti da dio per aver avuto la possibilità di intraprendere questa avventura. In una parola sola... Semm Cumasch.

Ah già, lo slogan che mettete dappertutto.

È un modo per ringraziare la comunità. Io mi sento cumasch. Anzi, ho smesso di andare in albergo e vado in appartamento in centro, perché mi sento più immerso nella città.

Qualcuno dice che volete fare Disney a Como...

Confermo. Ma non nel senso di un parco giochi. Nel senso di un progetto imprenditoriale declinato su tante piattaforme, tutte concentrate su un marchio attrattivo e divertente. L’azione, il divertimento, il cibo, l’experience, i media. Lì c’è un parco giochi, il nostro parco giochi per chi arriva da lontano non è solo lo stadio o la partita ma tutta la città.

Come mai vi trovate così bene qui?

Perché trovo che gli italiani siano molto simili agli indonesiani. Feeling. Anche se noi siamo un po’ più pigri.

A proposito. Contratti importanti con Adidas e Uber.

Con Adidas è una nuova frontiera, vogliono fare molti eventi, ci sarà da divertirsi.

Volete portare Uber a Como?

Non ci pensiamo. Piuttosto, è bello che un marchio internazionale abbia scelto Como come trampolino di lancio.

Ha letto la lettera d Wise di addio?

Certo.

Beh è stato carino...

Abbiamo vissuto bei momenti insieme. Impossibile dimenticare. Lui dice che poi la società ha scelto la direzione di Fabregas, ed è vero. Le due figure non erano sovrapponibili. Ma credo che Cesc sia stato un acceleratore fondamentale, a livello di mentalità. Wise può esserlo, ma Fabregas lo è di più. Nella promozione in A c’è tutta l’energia di Fabregas.

Quando la campagna abbonamenti?

Appena avremo il conteggio preciso dei posti... Posso dire una cosa: chi era abbonato da tempo, avrà un riconoscimento.

Presentare Varane?

Sì, penso la prima settimana e sarà una cosa aperta al pubblico.

Lo stadio nuovo?

Abbiamo deciso prima di occuparci dell’adeguamento di quello vecchio, che è già una fase abbastanza impegnativa. Poi affronteremo quello nuovo, assieme al Comune.

Ci saranno cose nuove?

Due bar in più, un’hospitality più bella e in futuro, anche un’ hospitality nei distinti.

E i lavori di adeguamento per la A come procedono?

Benissimo. Posso dire che il 15 settembre, contro il Bologna, giocheremo al Sinigaglia.

Altre novità?

Una importante: sta arrivando qui la ex grande giocatrice americana Heather O’Reilly cui sarà affidato il progetto della squadra femminile. Vogliamo portarla in A in quattro anni e poi farla diventare una eccellenza mondiale.

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