Var e arbitri, lo sfogo di Fabregas. Nell’elenco rigori e cartellini

Il tecnico del Como ha fatto la conta degli episodi che non gli sono piaciuti. Dalla Lazio in avanti

Già a Bologna Cesc Fabregas lo aveva fatto capire. «Dell’arbitro non parlo, anche se vorrei...». Riferendosi probabilmente all’episodio che portò alle proteste di Fadera e alla sua espulsione, e comunque a una direzione di gara che non lo aveva soddisfatto.

Ieri sera invece i sassolini se li è tolti. Più che con l’arbitro se l’è presa con il Var, per quel tocco di mano di Gatti che ha spostato il pallone su cui sarebbe potuto arrivare Douvikas. Era il 35’ del secondo tempo, un rigore in quel momento avrebbe potuto essere importantissimo.

Gli addetti ai lavori ne hanno dato un’interpretazione diversa, non c’è stata comunque unanimità, anche da parte di chi è neutrale, nel giudizio. Dunque, il dubbio che il rigore si potesse concedere rimane.

Gli altri episodi a cui ha fatto riferimento Fabregas cominciano dalla partita con la Lazio. A cominciare dal duro intervento di Gigot su Paz, fortunatamente con poche conseguenze per Nico, che comunque era stato costretto a lasciare il campo quando la partita era iniziata da poco.

E per Gigot nemmeno un cartellino. Sempre in quella gara, all’inizio del secondo tempo Pellegrini, appena ammonito, stende Diao. Poteva esserci un altro cartellino giallo, e dunque un’espulsione. Che è arrivata poco dopo per Tchaouna, ma anche il fallo di Pellegrini sarebbe stato da sanzionare.

Poi il Milan. Il Como chiede l’intervento per un fallo ai danni di Fadera a centrocampo, ma il gioco prosegue e i rossoneri conquistano il corner da cui nasce il loro primo gol. Conseguenza quindi non direttissima, ma anche in quell’occasione se ne era comunque fatto cenno a fine partita.

Altro episodio che Fabregas ha ricordato, l’espulsione per doppia ammonizione di Goldaniga contro l’Udinese. Contestato il secondo cartellino giallo, arrivato pochi minuti dopo il primo: l’arbitro vede un intervento falloso su Payero, che secondo il Como invece non è stato commesso, ma il difensore avrebbe invece preso il pallone. Peraltro, comunque, poco dopo è arrivata un’espulsione anche per l’Udinese, Solet per un fallo su Cutrone.

Poi Bologna, con Fadera che è comunque colpevole di proteste reiterate ed eccessive, anche se poteva avere ragione chiedendo un fallo commesso ai suoi danni. Che se fosse fischiato non avrebbe evidentemente portato il giocatore a protestare, e a una squalifica di due giornate.

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