Viaggio nel calcio di “attack” Fabregas

Calcio Un video su una piattaforma on line è un vero diario animato della tattica e dei concetti dello spagnolo. L’influenza formativa nell’Arsenal e il 4-2-2-2 che si trasforma e che punta alle verticalizzazioni repentine

Maglietta azzurrina a maniche lunghe, seduto di fronte a un tavolo che riproduce un campo di calcio, ventidue pedine a disposizione, Cesc Fabregas che spiega il suo calcio con un monologo, come se tenesse una lezione a una platea. L’allenatore spagnolo è apparso così sulla piattaforma Coaches Voice, di formazione tattica.

La lezione è accademica e non è specifica sul Como. Ma è come se Cesc aprisse uno spiraglio sui suoi concetti di calcio, sulla sua filosofia. A partire dagli schemi , su cui spesso abbiamo dibattuto, cercando di interpretare gli schieramenti nel suo calcio tutto movimento.

Video

Adesso è lui che dice a noi da dove parte e dove vuole arrivare. Prima notizia: lo schema da cui parte è il 4-2-2-2. Si trasforma in mille altre cose: in 4-2-3-1 in fase di non possesso, e il 3-2-4-1 in fase di possesso. Ma il fatto che lui, pedine alla mano disposte sul campetto di fronte a lui, disegni questo schema, stoppa ogni considerazioni di noi allenatori da bar. Il 4-2-2-2 è così concepito: quattro difensori, due centrocampisti centrali, due più avanzati in mezzo (poi pronti a disporsi in verticale rifinitore più unica punta), e due esterni molto larghi. Nel video racconta alcuni dei suoi dogmi: i due centrocampisti centrali devono stare molto vicini, ma non in linea, uno più avanti dell’altro. Partecipano alla costruzione dal basso della azione con triangoli fatti con uno dei due centrali di difesa oppure con il portiere stesso che partecipa all’azione. Avrete visto quei momenti in cui il possessore di palla sta fermo per alcuni secondi, con la bigia tra i piedi? La gente rumoreggia come se notasse incertezza, invece è una tattica per capire la mossa da fare e per saltare il pressing avversario. Cesc dice anche che: gli esterni devono essere molto alti (Chajia e Iovine infatti lo fanno); che il palleggio non deve essere fine a se stesso, ma deve preparare la verticalizzazione repentina; e che (questa è una sua fissazione) è fondamentale che il giocatore guardi bene con continui colpi d’occhio la situazione, la distanza dall’avversario, abbia una postura attenta e scelga la soluzione migliore. C’è sempre una soluzione migliore. L’esperienza e la tecnica agevolano il colpo d’occhio.

Arsenal

Nel video si percepisce anche quanto Fabregas ritenga l’esperienza all’Arsenal di Wenger la più formativa rispetto a quelle con Mourinho (gran motivatore) o Guardiola (grande tattico), con il 4-2-3-1 di quella squadra che alla fine, nonostante la partenza con il 4-2-2-2, resta nel Como lo schema più utilizzato in fase di non possesso.

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