Viola senza Kean. «Sarà un rebus»

Fabregas prima della Fiorentina: «Con lui più certezze. Ora non sappiamo cosa aspettarci. Gli infortunati? Errore con Moreno»

«Ci sono momenti in cui si vince tanto facendo poco, e altri in cui si vince poco facendo tanto», dice Cesc Fabregas. Che tanto ha fatto e tanto ha vinto nella sua carriera di giocatore, ma più che mai ora da allenatore sa che non sempre dare il massimo porta al massimo.

Difficile

«Fare le cose bene può non bastare, per questo ogni partita è difficile, e anche questa con la Fiorentina lo sarà». E poco conta, secondo il tecnico del Como, che i viola non abbiano in questa occasione il loro uomo migliore, Kean. Anzi, «anche nella partita di andata eravamo riusciti a controllarlo bene, pur avendo comunque lui segnato un gol. Non che sia facile affrontarlo, ma è un punto di riferimento preciso per le difese avversarie. In questo modo, non sapendo chi gioca e come giocherà, perché la Fiorentina ha tante opzioni diverse, può essere tutto ancora più difficile».

L’assenza del vicecapocannoniere del campionato non è dunque, secondo Fabregas, un vantaggio per un Como che invece non dovrebbe cambiare molto rispetto alla partita con la Juventus. Di fatto, la lista degli assenti resta sempre la stessa, compreso Fadera alla sua seconda e ultima giornata di squalifica: mancano Van der Brempt e Moreno, ma mentre lo spagnolo è ormai pronto al rientro, la situazione del belga è diversa. «Un grande problema» lo definisce Fabregas, che settimana scorsa l’aveva già messo in campo durante la partita, ma dopo pochi minuti ha avuto di nuovo male, problemi a un flessore. E una cosa simile era accaduta anche a Moreno nella partita con l’Atalanta, rientrato dopo qualche settimana di stop ha avuto una ricaduta quasi subito. «Colpa nostra che abbiamo corso troppo? Forse sì nel caso di Moreno, sapevamo che metterlo in campo sarebbe stato un po’ rischioso. Su Ignace eravamo molto più sicuri, lui stava bene, aveva dato risposte positive». E adesso invece al suo posto le risposte dovrà darle Smolcic, già schierato nella partita con la Juve. «Mi è piaciuto, è un piccolo soldato, dopo tre allenamenti era già pronto. E’ un ragazzo intelligente, che sa giocare bene a calcio e si sa adattare velocemente».

Ricadute

Sempre per evitare ricadute, visti i precedenti, Fabregas valutare con attenzione se rimettere in campo Kempf, ormai pronto. «Potrebbe anche giocare, ma dobbiamo parlarci molto chiaramente, con onestà. Solo se siamo certi di non correre rischi lo metteremo in campo. Avremo bisogno di avere tutti al meglio nella parte finale del campionato, per questo stiamo ancora aspettando Sergi Roberto. L’obiettivo è riaverlo con la Roma».

Fatta la lista dei disponibili, con il pensiero si torna a un’altra lista, quella degli episodi mal gestiti dagli arbitri che Fabregas ha enunciato alla fine della partita con la Juve.

Arbitri

E in queste ore le polemiche sugli arbitri si sono susseguite a tutti i livello, in Italia e in Europa. Cosa sta succedendo? «Non è un argomento che mi piace, spero di non doverne parlare più. Dico solo che più che discutere gli arbitri io discuterei il Var e le sue regole. Non trovo giusto che in un caso per esempio come il nostro se ci sono dei dubbi, il Var debba prevaricare l’arbitro. Perché a volte viene richiamato a riguardare l’azione e a volte no? Non sono contro, ma ci devono essere regole più precise».

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