Vojvoda: «Sì, un gol bellissimo»

L’esterno del Como e la meraviglia a Monza che ha chiuso la sfida

Mergim Vojvoda, un gol per debuttare nella classifica marcatori della stagione 2024/25. Un gol pesantissimo, quello della sicurezza, arrivato subito dopo una grande chance fallita dal Monza. Dal possibile 2-2, all’1-3. Una rete che ha chiuso la partita e che il difensore kosovaro ha spiegato nel dopopartita: «Anche io all’inizio non pensavo di tirare, ma portavo palla e il difensore non usciva. Appena dentro l’area, ho provato a tirare ed è andata bene. Sì, è stato un bellissimo gol».

Seconda partita consecutiva da titolare, Vojvoda - 30 anni - è arrivato (infortunato e in diffida) a gennaio dal Torino. È uno dei tre nuovi andato a segno all’U-Power Stadium.

Che significa sentirsi parte di un progetto come quello del Como? «Prima di tutto, si avverte che questo progetto c’è ed è concreto. Si capisce che la società ha voglia di fare le cose per bene e questo fattore invoglia il giocatore a dare sempre il massimo. La vicinanza della società è importante per i giocatori: quando tutti danno il 100%, le cose vanno bene e si può aiutare la società a crescere e a coltivare le proprie ambizioni».

Il ruolo

Colpisce l’inserimento rapidissimo dei giocatori arrivati nel corso del mercato invernale: «Siamo arrivati in club umile, che vuole imparare, con un mister sereno che dà fiducia e che sa insegnare tante cose, dall’alto del suo passato di grande giocatore».

Fin dal primo momento, Fabregas ha dichiarato di vedere bene Vojvoda come terzino destro: «Non è un ruolo del tutto nuovo per me, ma era da quattro anni che non giocavo in quella posizione. A Torino facevo il quinto di sinistra oppure difensore nella difesa a tre. Devo dire che mi piace, in Nazionale l’ho fatto e ho ancora tanto da imparare in questo ruolo».

Cosa attendersi da questo finale di stagione? «Per mentalità, puntiamo sempre al massimo. Quindi, dovremo di ottenere il massimo nelle ultime sette partite». L’attaccante esterno del Como Assane Diao ha parlato ai microfoni di Dazn: «Sono molto felice di aiutare la squadra con i gol, ma è merito di tutti. Apprezzo molto Ikoné, dà sempre la vita». Vittoria che pesa molto. «Non dobbiamo guardare indietro, se vinciamo le nostre partite può bastare. Guardiamo noi stessi».

Anche Jonathan Ikoné ha parlato ai microfoni di Dazn: «Sono contento di essere qua, il mister mi dà fiducia. Felice per il gol e per la squadra, spero di fare sempre di più. Ho giocato sempre in squadre belle, ora devo spingere per il Como e basta».

Caldirola amareggiato

Umore diametralmente opposto in casa Monza. L’esperto difensore Luca Caldirola aveva ben altre aspettative da questa partita: «Io sono di Monza, ci tenevo particolarmente perché ero fuori da tempo. Soffrivo a star lontano dal campo, ai compagni mancava un punto di riferimento, come può essere un giocatore esperto come me. Per me il derby con il Como era importantissimo, ho fatto di tutto per esserci. Sto soffrendo e ho poche parole. Dopo una prestazione del genere, è giusto che il pubblico manifesti il proprio malumore. Del resto, quest’anno non siamo mai andati bene».

Il problema del Monza è anche la mancanza di fiducia: «Siamo partiti bene, ma quando prendiamo gol ci sfaldiamo, come se la partita fosse già persa e non è così, perché nel calcio tutto può succedere. Mancano sette partite, dobbiamo dare tutto quello che abbiamo e non perdere la dignità. Se il nostro destino è andare in serie B, lo faremo a testa alta».

In fine, un giudizio sul Como: «È una grande squadra, che ha speso 100 milioni e ha giovani forti. L’allenatore è bravo, giocano bene. Complimenti al Como che, con il minimo sforzo, ha vinto la partita».

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