Dall’Under 19 all’élite in pochi giorni: Cassa, indimenticabile debutto in A

Il centrocampista classe 2006 di Casnate ha giocato i minuti finali di Atalanta-Lecce

È il minuto ottantadue. Del 19 agosto a Lecce, Stadio di Via del Mare. Una data e un luogo che Federico Cassa, centrocampista classe 2006 dell’Atalanta non dimenticherà mai. Perché vale l’esordio assoluto in Serie A. Il diciottenne di Casnate con Bernate però non ha il tempo di emozionarsi: il sergente Gasperini, nonostante il più che rassicurante 4-0 della sua squadra, lo manda al centro dell’attacco al posto di Retegui.

Lo incita, lo guida, gli chiede il solito lavoro che i subentrati devono svolgere nei minuti finali in questi casi: tenere palla, fare qualche fallo, portare su la squadra.

E Federico lo fa bene, grazie anche a un fisico da 188 cm di altezza. Prova a lanciare Mario Pasalic prima, guadagna una rimessa poi, proprio davanti al Gasp che lo applaude. Chiude con un paio di falli (uno dei quali, se evitato, poteva mandarlo in contropiede). E con la standing ovation alla squadra sotto la curva ospiti Cassa è lì, con il suo numero 25 sulle spalle, mano nella mano al man of the match Brescianini, a godersi questa serata meravigliosa. Lo sanno anche a Dazn: tante inquadrature, i commentatori sottolineano la bellezza di questo giorno, per un giovane che vuole provare a fare il calciatore.

È l’agosto che Federico sognava. Pochi giorni fa, la prima convocazione con i più grandi, arrivata nel palcoscenico più prestigioso: la finale di Supercoppa europea con il Real Madrid a Varsavia. Una notte da campioni, e pace non aver vinto e non aver messo piede in campo. Il contorno, la presenza delle grandi stelle (Mbappe e Belligham su tutti), la sfilata sul palco per ricevere la medaglia, vale da solo il sacrificio fatto per arrivare fin qui. Tra cui tanti, tantissimi viaggi sull’asse Como-Bergamo, fin da bambino.

E nulla, ma proprio nulla, faceva presagire un’estate del genere. Dall’Under 19 all’élite del calcio in pochi giorni. Complice anche, bisogna dirlo, una rosa bergamasca in forte emergenza, per infortuni e mercato in divenire (fondamentale, in questo senso, anche l’assenza di Lookman in odore di cessione). A Varsavia, come a Lecce, erano ben sette i giovani dell’Under 23 o della Primavera convocati per aiutare la squadra.

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