Longoni, che gioia: campione d’Europa Under 17

Protagonisti Alessandro, nato a Como il 31 gennaio 2008, portiere degli Allievi Nazionali U17 del Milan, pare davvero essere un predestinato

C’è un po’ di Como e del lago nel trionfo europeo dell’Italia Under 17, che ha appena conquistato il campionato di calcio continentale di categoria, in Germania, rifilando un rotondo 3-0 al Portogallo in finale.

Alessandro Longoni, comasco di Mezzegra (frazione del comune della Tremezzina), è infatti stato il portiere titolare degli Azzurrini fino ai quarti di finale quando, dopo una prestazione eroica contro l’Inghilterra, battuta 5-4 ai rigori, ha dovuto precauzionalmente chiamarsi fuori (come da protocollo) per un colpo alla testa che fortunatamente non ha avuto conseguenze. Il ct Favo non ha così potuto contare sul suo numero uno in semifinale e finale, ma un bel pezzo del primo storico titolo europeo Under 17 è anche del bravo estremo difensore lariano.

Alessandro, nato a Como il 31 gennaio 2008, portiere degli Allievi Nazionali U17 del Milan, pare davvero essere un predestinato, come il suo coetaneo compagno di squadra e nazionale Francesco Camarada (entrambi giocano sotto età, con i 2007), il bomber copertina del trionfo azzurro in terra tedesca. Quest’anno hanno stravinto il loro campionato, +15 sull’Inter seconda, e domenica affronteranno in trasferta la Roma nell’andata dei quarti di finale dei playoff scudetto.

Longoni a soli 8 anni, come vi avevamo raccontato sulle pagine del nostro giornale nel luglio del 2016, è subito balzato dalla scuola calcio alle giovanili Milan, grazie all’intercessione del bravissimo talent scout Luigi Rampoldi. Sì, quel Rampoldi, oggi 88nne e anche lui del lago (di Cremia), che da osservatore prima del Como (13 anni) e poi del Milan (27) di campioni del nostro territorio ne scoperti e lanciati: vedi De Ascentis, Zambrotta, Sammarco e Cutrone per citarne alcuni. «Sono contentissimo per Alessandro! - Ha esclamato con voce roca ed emozionato l’ex osservatore –. Se non fosse stato per lui, con quella sua determinante uscita sull’attaccante inglese ai quarti (circostanza che è poi costata lo stop precauzionale per il colpo subito alla testa - nda), l’Italia non lo avrebbe mai vinto questo Europeo».

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