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Ciclismo / Cantù - Mariano
Mercoledì 26 Febbraio 2025
Ballerini: «Appuntamento al Nord»
Il professionista canturino ambisce a essere protagonista alle classiche e alle corse in Belgio e Olanda. «Le scorse stagioni non ero mai riuscito a lavorare così bene in inverno. La gara a cui più tengo? La Parigi-Roubaix»
Ci siamo. La stagione agonistica è infatti ormai alle porte per Davide Ballerini. Vero che il corridore canturino in forza alla Xds Astana Team (squadra World Tour) un mesetto fa aveva già applicato il dorsale in paio di corse spagnole (la Clàssica Comunitat Valenciana 1969-Gran Premi València e il Gran Premio Castellón - Ruta de la Cerámica), ma in realtà soltanto per partecipare. Una sorta di precoce rodaggio. Dal 1° marzo, invece, inizierà a fare sul serio alle classiche e semi-classiche del Nord. Quelle per le quali ha da sempre una predilezione. Intanto, però, vediamo com’è andato il processo di avvicinamento alle corse “del cuore”.
Dunque, Davide, quando ha ripreso a pedalare?
Mi sono rimesso in bici la seconda settimana di novembre, per i fatti miei. In seguito, dapprima a dicembre e poi a gennaio ho svolto con la squadra un paio di ritiri a Calpe, sulla Costa Blanca, in Spagna. Dal 4 febbraio e sino a sabato siamo stati a Tenerife, dove ho puntato in particolare a due tipi di lavoro riferiti l’uno all’endurance e l’altro alla tanta qualità.
Più nel dettaglio?
Per quanto riguarda l’endurance mi riferisco a uscite in bici di sette ore per circa 180-190 chilometri. Da quelle parti non c’è un metro di pianura e così si fa presto a mettere assieme 4-5mila metri di dislivello. Insomma, ho percorso diversa salita che mi ha fatto bene. Quanto alla “qualità”, uscite attorno alle quattro ore con soglia, fuori soglia e via discorrendo.
Quale dei due tipi di preparazione preferisce?
Quella incentrata sulla qualità.
La giornata tipo in ritiro?
Sveglia attorno alle 8-8.15, colazione, poi ci si mette in bici tra le 9.30 e le 10.30 a seconda di quello che ci aspetta. Rientro, pranzo, un’oretta di riposo, massaggi e talvolta la palestra. Dopo cena si va a letto verso le 22.30.
Soddisfatto di com’è andata sin qui?
Sì, tutto è filato liscio secondo i piani prestabiliti e il ginocchio non mi ha più dato noia. Incrocio le dita, ma questa volta dovrei affrontare le corse del Nord in buone condizioni fisiche.
In effetti, non sempre è stato così…
Il 2001 è stato l’ultimo anno in cui mi sono presentato fisicamente a posto. Un paio di stagioni fa avevo avuto un piccolo problema a dicembre poi risolto, ma una volta sul posto durante le prime corse mi sono ammalato compromettendo la mia “campagna”.
Intanto farà un assaggio con la Omloop Nieuwsblad il giorno 1 e la Kuurne-Brussel-Kuurne il 2.
Esatto. Tra l’altro la “Omloop” l’ho vinta quattro anni fa...
Il programma cosa prevede in seguito?
Salto la Tirreno-Adriatico perché vado in Grecia con il mio allenatore Vasilis Anastopoulos. Faccio ritorno per la Milano-Torino e poi sarò alla Sanremo. Dopodiché i giri in giostra che più adoro ovvero quelli in Belgio e in Olanda.
Con quale spirito?
Di dare il massimo, anche perché ormai gli anni stanno passando (in realtà sono soltanto 30, ndr)... Ma un inverno fatto così bene mi incoraggia in tal senso.
La corsa a cui più tiene?
La Parigi-Roubaix. Speriamo che quel giorno la gamba giri...
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