Dall’Asia con furore. Ma ora Fancellu punta le gare italiane

Ciclismo Il comasco corre per un team giapponese ed è reduce da buone prestazioni in Arabia e Oman

Di primavere alle spalle ne ha soltanto 24 (le 25 le festeggerà il prossimo aprile) eppure può già vantare un’esperienza quadriennale nel ProTour dove ha corso sotto le insegne di Eolo-Kometa e Q36.5. Ora, invece, Alessandro Fancellu - da Binago - medaglia di bronzo ai Mondiali Juniores di Innsbruck 2018, è sceso di categoria per sposare il progetto nel Jcl Team Ukyo, squadra Continental giapponese che ha archiviato il 2024 con 16 vittorie (tra cui la classifica generale del Tour of Japan).

«Trenta gradi di differenza»

«Ho ripreso a pedalare attorno a metà novembre di ritorno dalle vacanze - fa sapere Fancellu -. Dopodiché niente ritiri con la squadra, ma una ventina di giorni da solo in altura a Sierra Nevada, sopra Granada, in Spagna. Poi le prime gare a tappe, con l’8° posto nella generale all’Alula Tour in Arabia Saudita e il 24° al Giro dell’Oman».

Soddisfatto dei piazzamenti? «Direi di sì, anche se in Arabia nella prima tappa sono caduto e ho perso una ventina di secondi che mi avrebbero fatto comodo per salire ancor più in classifica. In Oman, invece, ho patito decisamente il caldo, con temperature attorno ai 35 gradi, e mi sono sentito meno brillante rispetto alla corsa saudita. Non ero mai stato a correre da quelle parti, il massimo era stata la Turchia, e devo ammettere che mi è piaciuto pur restando in giro praticamente tre settimane di fila».

Dopodiché il rientro a queste latitudini, con una trentina abbondante di gradi in meno... «In effetti, tutt’altro clima... Lo sbalzo termico è stato notevole e ho fatto attenzione a non ammalarmi, curando adeguatamente le uscite in bici e alternandole con i rulli. Ora, almeno nelle ore centrali, la colonnina viene data in risalita e così tornerò a frequentare le mie abituali salite in zona». Ovvero? «Quelle nella zona di Lugano e quella di Brunate, oltre al Bisbino. In quest’ultimo caso, però, mi limiterò a una mezzoretta a tutta senza salire in cima e senza avere troppo fretta a scendere per non prendere freddo».

«Uno degli inverni migliori»

Quando la rivedremo in gara? «Il 5 marzo al “Laigueglia”. In seguito sarò alla Milano-Torino con l’arrivo a Superga, alla Coppi&Bartali, al Giro d’Abruzzo e al Tour of Alps. Tutte belle corse, abbastanza dure e dunque a me congeniali. Anche se alla Mi-To il livello sarà molto alto poiché saranno al via diversi reduci della Tirreno-Adriatico».

Come sono le gerarchie all’interno della squadra? «Siamo più o meno tutti liberi di fare la propria corsa, anche se in base alle caratteristiche del percorso un capitano designato ci sarà sempre. Io sarò quello per le gare più dure e Andrea D’Amato per quelle destinate a chiudersi in volata. Il mio obiettivo è ovviamente quello di poter regalare qualche vittoria al team e regalarmi soddisfazioni. Al momento mi sento bene e anzi devo dire che questo è uno degli inverni in cui sono stato meglio e ho lavorato senza problemi».

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