Fortunato: «Ho fatto un bel Giro. Ma volevo la top ten»

Protagonisti «E potevo anche riuscirci. Il fatto è che non sono stato bene nelle ultime tappe e la classifica ne ha risentito»

Lorenzo Fortunato, lo scalatore di Erba. Va bene, di Bologna, ma naturalizzato ormai lariano. Dodicesimo posto assoluto al Giro d’Italia non è un risultato da buttare via. Anzi, è un gran bel risultato di cui andare orgogliosi. Per il ciclista dell’Astana, un Giro positivo. Ma poi dipende tutto dagli obiettivi che ti poni. E dunque... «Alla fine non sono così soddisfatto, perché puntavo alla Top Ten. E potevo anche riuscirci. Il fatto è che non sono stato bene nelle ultime tappe e la classifica ne ha risentito».

Una beffa, se si pensa che la penultima tappa era quella di Bassano del Grappa, una di quelle che il ciclista di Erba aveva messo nel mirino: « Ho fatto un buon Giro, ma senza la giornata speciale, quella che rimane nella testa di tutti. Avevo però un’ultima chance e me la sarei giocata nella tappa di Bassano. Purtroppo non stavo bene e ho dovuto accontentarmi».

Alla fine è stato un Giro contraddistinto dalla presenza di Pogacar. Un bene o un male? «È di un’altra categoria, va più forte di tutti e questo è tutto. Anche le tappe in salita, per effetto della sua presenza, sono state percorse a ritmi infernali. In verità, ho fatto giri più duri dal punto di vista del percorso, ma la difficoltà di questa edizione è stata che eravamo sempre a tutta. In passato, qualche volta, nelle tappe di pianura il gruppo si prendeva una pausa, invece quest’anno si andava sempre forte e non c’è stato un momento di respiro».

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