
(Foto di SprintCycling)
Ciclismo Lorenzo è al “Romandia” per la rifinitura in vista della corsa rosa. Davide di nuovo in bici dopo la caduta alla Roubaix
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Un mese dopo aver concluso il Giro di Catalunya, in Spagna, Lorenzo Fortunato è è tornato alle gare. Il corridore erbese ha infatti preso il via al Giro di Romandia, in Svizzera, che ieri ha vissuto il suo primo atto, ovvero il cronoprologo dove il ventottenne ha chiuso 134° a 35” dal vincitore Watson (Ineos).
«Sono reduce da un altro periodo in altura - fa sapere il portacolori dell’Xds Astana - dove ho puntato soprattutto a recuperare le energie fisiche e soprattutto mentali poiché in precedenza avevo corso tanto. Ho cercato in particolare di prepararmi per il Giro d’Italia (dal 9 maggio, ndr) e non specificamente per questo “Romandia” che presenta soltanto una tappa adatta alle mie caratteristiche, quella di sabato sulle montagne. Proverò a combinare qualcosa di buono quel giorno nella frazione destinata a fare classifica». Dura sette giornate questa corsa tappe nella Svizzera francese. «È un bel test, c’è gente che va forte e sono motivato» chiosa Fortunato.
Ed eccoci al suo compagno all’Astana, Davide Ballerini, caduto il 13 aprile scorso alla Parigi-Roubaix e alle prese ora con i postumi di una doppia frattura alla mano. «Diciamo che mi sto riprendendo - confida il canturino -. Ho pedalato parecchio sui rulli, ma poi mi sono scocciato e lo scorso weekend sono tornato in bici su strada. Ho un tutore alla mano - che dovrò tenere come minimo per altre due/tre settimane - che un po’ mi condiziona. Devo soprattutto stare attento a non prendere le buche perché il contraccolpo si fa sentire. Dopo le tre ore in sella, tuttavia, la mano comincia a dolere e mi devo fermare. Nel frattempo faccio palestra e fisioterapia. Vediamo come si evolverà la situazione, ma di rientrare alle gare non se ne parla per un altro mese».
La partecipazione al Tour de France non è però in pericolo, vero? «Spero e credo proprio di no... Era previsto che in questo periodo avrei disputato alcune gare di secondo piano per poi salire in altura. Verosimilmente ribalterò il programma andando prima in quota per poi affrontare qualche corsa di preparazione al Tour, giusto per mettere ritmo nelle gambe».
E ora il terzo professionista comasco, Alessandro Fancellu, reduce dal Tour of the Alps dal quale si ritirato nel corso della quarta di cinque tappe. «Non era nei programmi quella corsa - fa sapere il corridore di Binago - ma visto che avevo fatto bene al Giro d’Abruzzo, ho voluto provare. Purtroppo, ero parecchio provato, mi è uscita tutta la stanchezza dell’“Abruzzo” e non ero competitivo. Così mi sono ritirato. Del resto è stata una prima parte di stagione impegnativa visto che ho iniziato a correre a gennaio e non mi sono mai fermato. Ora, appunto, serve tirare un po’ il fiato. Prossime gare? Non so, adesso valuteremo il da farsi».
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