Fortunato, sia la Vuelta buona: «Punto a una tappa e alla top ten»

Ciclismo Dopo le prime nove frazioni, è il leader degli italiani in Spagna

Diciottesimo della classifica generale e primo degli italiani. Sin qui il suo miglior piazzamento è stato il 13° posto nella quarta tappa con arrivo in salita al Pico Villuercas. Questo, in estrema sintesi, il “percorso” di Lorenzo Fortunato dopo il primo terzo - quasi la metà - della Vuelta di Spagna che ieri ha proposto il suo unico giorno di riposo dopo le prime nove frazioni.

È lui il capitano dell’Astana

«Ho fatto un’uscita di un paio d’orette tranquille tranquille, puntando a recuperare il più possibile energie poiché il dispendio sin qui è stato notevole e siamo attesi da altre tappe durissime. Sono giornate di gran caldo, con umidità eccessiva e una gran afa. Il mio Garmin è arrivato a rilevare una temperatura anche di 48 gradi. Incredibile... Occorre bagnarsi in continuazione e mantenersi molto idratati. Magari spingendo un po’ meno per avere maggior controllo».

Il ventottenne corridore bolognese di stanza ormai da tempo nell’Erbese per ragioni di cuore, è il capitano dell’Astana Qazaqstan Team, che in terra iberica ha portato una formazione molto giovane. «Proprio oggi (ieri, ndr) è stato rimandato a casa il colombiano Lopez a causa della positività al Covid. Aveva le placche in gola. Siamo ora così uno in meno, pazienza».

Come si accennava, Fortunato è il più in alto nella generale tra i corridori italiani, con un distacco di 11’12” dal leader O’Connor. «Essere il migliore degli italiani è una circostanza che lascia il tempo che trova. Anzi, non conta veramente nulla». E cosa conta, dunque, per Lorenzo? «Due gli obiettivi che mi sono posto: vincere una tappa e chiudere nella top ten al termine della Vuelta. Difficile, non impossibile. Durante una frazione sono scivolato, ho riportato qualche escoriazione e sto recuperando pian piano. Diciamo però che ci sono una decina di corridori che in salita vanno più forte di me e fatico a stare con loro. Ma la corsa è ancora molto lunga».

«I miei tre favoriti»

E soprattutto, si annuncia ancora durissima. «Vero, non c’è davvero tregua e le tappe non danno respiro. Questa settimana, ad esempio, non se ne scorge neppure una un po’ tranquilla».

Ha già “puntato” a qualche traguardo di giornata? «Ne ho individuati due: quello a Cuitu Negru e quello a Lagos de Covadonga. Ma di salite ce ne sono uno sproposito, tanto che da questo punto di vista l’attuale Vuelta è più impegnativa sia del Giro sia del Tour. Qui si va più forte in salita, al Giro si andava di gran carriera in pianura».

I suoi favoriti per la vittoria finale? «Sono tre: l’attuale leader O’Connor, oltre a Mass e Roglic. Magari darei un occhio anche a Yates che l’altro giorno ha fatto un “numero” ed è rientrato alla grande in classifica».

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