I tre “pro” comaschi anticipano il finale. «Sì, decisiva la Nesso»

Ballerini, Fortunato (che sarà al via) e Fancellu fanno le carte all’ultima parte del tracciato. «Cambia il percorso ma questa classica resta durissima»

Stuzzica e incuriosisce gli appassionati di ciclismo il tema che per titolo ha “Il Lombardia” e che nel catenaccio reca “quanto un finale del genere può cambiare le carte in tavola rispetto alle passate edizioni?”.

Eh già, perché se la prossima classica monumento, condurrà i corridori sull’ormai abituale traguardo del lungolago cittadino, il percorso della stessa avrà un epilogo del tracciato diverso dal consueto con il versante più duro del Ghisallo percorso in discesa e quello più impegnativo della Colma di Sormano affrontato in salita. Con lo scollinamento a 42 km dal traguardo e quando mancherà da vedersela soltanto con lo strappo del San Fermo.

«Spartiacque»

L’interrogativo più ricorrente è se, così disegnato, “Il Lombardia” prossimo venturo possa essere aperto a una maggior platea di potenziali vincitori o se la Colma potrà far comunque la differenza, così come la faceva il Civiglio.

Per non saper né leggere né scrivere, la domanda l’abbiamo girata ai tre ciclisti comaschi professionisti che queste strade le conoscono a memoria percorrendole su e giù in allenamento. La parola, dunque, a Davide Ballerini, Alessandro Fancellu e Lorenzo Fortunato, premettendo che soltanto quest’ultimo sarà al via della corsa.

«A mio parere è un Lombardia duro, ancor più duro di quelli con il tradizionale arrivo a Como e più simile a quando il traguardo è posto a Bergamo - sostiene Fortunato, dell’Astana -. Il punto chiave potrebbe essere la prima parte della salita di Nesso perché imboccare in trentesima posizione quell’ascesa, pur lunga, piena di tornanti potrebbe essere deleterio. Fondamentale, pertanto, sarà prenderla davanti perché chi si stacca lì farà fatica a rientrare. Credo che la corsa si deciderà da lontano e la salita del San Fermo stabilirà semmai i piazzamenti».

Lorenzo - bolognese, ma comasco d’adozione per ragioni di cuore - nei giorni scorsi si è unito in matrimonio con l’erbese Veronica Pontiggia, ma per ora di viaggio di nozze non se ne parla. «Ho in programma l’Emilia, l’Agostoni, la Tre Valli, il Lombardia e il Guangxi in Cina, per cui fino al 20 ottobre nisba. Dopodiché, visto che si sarà trattato di una stagione particolarmente lunga, avrò bisogno solo di riposo e così andremo in viaggio di nozze alle Maldive, per rilassarci, senza fare viaggi itineranti».

E ora il suo compagno di squadra all’Astana, Davide Ballerini. «La Nesso è potenzialmente un grande trampolino di lancio e potrebbe rappresentare un significativo spartiacque, anche se qualcuno poi potrà rientrare. Quanto ai possibili vincitori, non penso cambi molto perché continuo a ritenere Pogacar il principale favorito, seguito a ruota da da Vingegaard. Un giudizio sulla Nesso? Per me è durissima, ma non sono uno scalatore... Per quelli veri, di scalatori, è invece una semplice passeggiata... Per modo di dire, s’intende».

«Occhio alla discesa del Ghisallo»

«Un gran bel percorso - fa presente Alessandro Fancellu della Q36.5 - e porrei l’attenzione innanzitutto sulla discesa del Ghisallo perché è decisamente impegnativa e il gruppo lì si romperà. Dopodiché da Bellagio per andare a prendere la Colma la si farà a tutta, ai 60 all’ora, e chi ha preso qualche buco scendendo potrebbe già essere fuori dai giochi. Vero che dalla Colma all’arrivo è lunga, ma con tutte le salite affrontate in precedenza e la stanchezza accumulata, non creo ci sarà qualche squadra che avrà uomini a sufficienza per controllare la corsa o organizzare eventuali rincorse».

«Vedo gruppetti sparsi un po’ ovunque - prosegue - , e se qualche corridore riuscirà a fare la differenza su quella salita avrà poi buone chance di fiondarsi al traguardo perché ormai anche gli scalatori vanno forte sul “passo” e dunque possono tenere sino all’arrivo. Insomma, chi scollina anche con solo 20-30 secondi può pensare di puntare alla vittoria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA