Como sei bello. Roberts: «Qui tanti giocatori da serie A»

L’intervista Il tecnico gallese: «Il mio futuro? Ne parlerò con la società»

Luca Pinotti

«Oggi tuto beneii!», con la cadenza tipicamente angloitaliana alla Mal quando canta «i tuoi occhi sono fari abagliantiii». Mister Osian Roberts, il simpatico tecnico gallese del Como, già dispensatore di sorrisi quando la promozione diretta era solo un obiettivo, una volta conquistato l’obiettivo si lascia definitivamente andare. Senza alcun protagonismo, ma mettendo sempre al centro il gruppo, lo staff, il lavoro di insieme.

«È tutto molto bello – ha detto dopo la partita -: dico la verità, questo risultato è frutto di un gruppo di giocatori fantastici a cui vanno riconosciuti tutti i meriti del mondo per il grande lavoro svolto in questi mesi e per la professionalità dimostrata. Poi, non posso dimenticarmi dello staff della prima squadra: ha supportato Cesc e me incessantemente. Cosa dire? Dopo mesi di duro lavoro, siamo felici per questo risultato. È stata una stagione fantastica è vedere la gioia di chi festeggia è incredibile».

Impossibile non fare un accenno alla partita decisiva. Mercoledì, nel presentarla, aveva messo in guardia dai possibili pericoli. E, in effetti, dal Cosenza non sono arrivati regali: «Ma me lo aspettavo, l’avevamo detto: in serie B nessuno regala niente. E loro, giocando senza pressioni, avrebbero potuto giocare ancora meglio, magari provando a rovinare la festa».

Si è arrivati all’ultima, fatidica partita, con un vantaggio di due punti sul Venezia: «Un campionato non si vince in una partita, ma grazie al duro lavoro di tutti i giorni. Per questo va sottolineato ancora ciò che hanno fatto i giocatori, che hanno saputo creare un gruppo fantastico e che ha sempre credito in questo successo». Roberts ha anche qualche caposaldo, partite che hanno fatto capire che le cose stessero cambiando in meglio per il Como: «Segnali ne avevamo avuti più d’uno durante il percorso. Sicuramente la partita di Palermo: abbiamo giocato davvero bene nel primo tempo, in uno stadio grande e in un ambiente non facile. Nonostante il risultato negativo, c’erano state avvisaglie di crescita. Parlando poi con Fabregas dopo la sconfitta a Cremona, abbiamo fatto un paragone con la scorsa stagione, quando le cose andavano peggio: era in atto un miglioramento, che poi si sarebbe apprezzato in corsa grazie ai risultati che sono arrivati nelle settimane successive».

Il Como infatti non ha più perso: «Sono stati due mesi tosti e difficili – ammette Roberts – ma tutti hanno dimostrato di che pasta erano fatti. In questo periodo si è concretizzato il risultato finale. La volontà di crescere c’è sempre stata, il percorso non è partito oggi e mentirei se dicessi che alla serie A non abbiamo mai pensato. Nel mercato di gennaio però si è vista la grande ambizione della società».

E non si ripartirà, in serie A, completamente da zero: «Il Como possiede già giocatori di qualità, che possono affrontare la serie A: siamo in un percorso di crescita. Io ci sarò ancora alla guida della squadra? È presto per dirlo. Vediamo, mi incontrerò e ne parlerò con la società».

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