Guggiari-Ambrosoli nel deserto. Il raid è su una Panda storica

La corsa in sei tappe: domenica il via. «Dormiremo in tenda, tappe da 300 km.: sarà dura anche fisicamente»

AUTOMOBILISMO

Enrico Guggiari e Luca Ambrosoli sono oggi giovedì in partenza per il Panda Raid 2025 in Marocco. I due super collaudati piloti comaschi, con i rispettivi navigatori Riccardo Califano e Giorgio Molinaro, atterreranno ad Almería, in Spagna, dove domani si svolgeranno le verifiche delle oltre 350 vetture storiche partecipanti al raid africano, già schierate sul posto. Sabato ci sarà l’imbarco con il traghetto alla volta del porto di Nador, nel nord del Marocco, da dove avverrà il breve trasferimento a Naima per la partenza domenica mattina.

Il raid si svolgerà in sei tappe, attraverso il deserto del Paese nordafricano, terminando sulle rive dell’Oceano Atlantico venerdì 18, sulla spiaggia di Mehdia, dopo aver percorso 1.954 km, di cui 924 km su pista. Trattandosi di auto storiche, non sarà una gara di velocità, ma di regolarità sul tipo della Dakar Classic, quindi senza Gps, ma solo con un roadbook e una bussola per orientarsi e completare tutti i checkpoint, rispettando la velocità media in alcuni punti. E la sera, per ristorarsi e riposare, i partecipanti si ritroveranno in bivacchi per un pasto veloce e una doccia, dormendo nella propria tenda in mezzo al deserto. Insomma un’impresa di altri tempi, che richiede impegno, spirito di avventura e molta resistenza fisica. Entrambe le vetture “comasche” sono state ben preparate per affrontare condizioni estreme e rinforzate tra telaio e allestimenti, dotate dell’affidabile motore 4 cilindri 1200 cc da circa 80 cavalli e trazione integrale sulle quattro ruote.

«Non sarà certo una passeggiata – ammette Enrico Guggiari, non nuovo a queste esperienze, oltre che campione di rally, già vincitore in passato della Hong-Kong – Pechino e protagonista nel 2019 della Pechino-Parigi nell’abitacolo della Ferrari 308 Gtb – ma abbiamo i mezzi adatti per farcela. La prima tappa da Naima a Bouarfa è abbastanza tranquilla, ma poi viene il difficile nel deserto e sarà necessario tenere la massima concentrazione, soprattutto nei trasferimenti per evitare di finire insabbiati. Sono comunque fiducioso nel buon esito della gara». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luca Ambrosoli. «E’ la prima volta in cui partecipo ad un raid di questo genere – spiega – e mi sono preparato nel miglior modo possibile, sia mentalmente sia con la preparazione della macchina, curata da un esperto come Giorgio Molinaro. Dovremo affrontare una media di trecento chilometri al giorno in sei tappe nel deserto, dormendo in tenda ai bivacchi e sicuramente conterà molto la tenuta fisica».

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