Clamoroso Cerutti: vince la prima tappa
con la nuova Aprilia

Il comasco corre la Africa Eco Race davanti a tutti dopo la prima giornata di gare. «Mamma mia, che orgoglio. Non ho fatto errori»

Clamoroso Cerutti. Nella prima prova speciale del primo vero raid in sella Aprilia, si ritrova davanti a tutti. Il pilota di Montorfano infatti ha vinto la prima prova cronometrata di ieri, alla Eco Africa Race, la discendente della Dakar nel deserto africano. E dire che Jacopo aveva detto di puntare sulla seconda settimana, quella sulla sabbia, e di temere, al contrario, le insidie della prima fase, quella sui terreni duri del Marocco.

E invece, pronti via, e Cerutti si è messo dietro tutti, a cominciare dalla terribile coppia della Yamaha ufficiale Botturi-Tarres. La prima tappa della corsa si è disputata da Nador a Boudnib su 598 km., di cui 174 di prove speciali. Cerutti sulla sua Tuareg ha dato 1’47” a Botturi e 1’50” a Tarres. Dal quarto in giù i distacchi supercano gli 8’. Segno che i primi tre sono andati davvero forte. Una giornata storica per Jacopo e per l’Aprilia: la casa di Noale è tornata ufficialmente a gareggiare nel deserto africano insieme a GCorse dopo aver avviato meno di un anno fa l’ambizioso progetto “Back to Africa”, mirato a riportare il marchio nei grandi rally raid africani, dopo essere stata grande protagonista nel triennio 2010-2012.

Ma forse nemmeno Cerutti, preso come uomo di punta della squadra grazie alla sua esperienza e alla sua velocità, poteva immaginare un inizio del genere. Un grande orgoglio per il pilota comasco, proprio per il suo ruolo di uomo faro nello sviluppo della moto. E che ieri ha dato 15’ al compagno di squadra Montanari, 11°.

Jacopo alla fine ha detto: «È molto bello iniziare questa avventura davanti a tutti: come avevo detto alla vigilia speravo di poter primeggiare in qualche tappa, e riuscirci subito ci dà una grande carica in vista dei prossimi giorni di gara. È stata una tappa senza grosse insidie, con tratti lenti alternati ad altri più veloci e con un terreno abbastanza piatto, ma abbastanza complicata dal punto di vista della navigazione».

«Tanti piloti hanno commesso qualche errore, io probabilmente un po’ meno e ciò mi ha aiutato. Con la moto mi sono trovato subito a mio agio, mi ha permesso di impostare subito un buon ritmo e così alla fine è arrivata questa bella vittoria. Aver riportato Aprilia al successo nel deserto africano mi inorgoglisce e mi godo il momento, ma la testa è già alla tappa di domani!».

Oggi la seconda tappa Boudnib-Mhamid di 425 km. di cui 383 di prove speciali.

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